Il sisma….oltre le rovine
Ci sono aspetti dietro l’emergenza post sisma in grado di dare la percezione della qualità di un paese. Impensabile non sottolineare la grande professionalità della protezione Civile, dei vigili del Fuoco, del volontariato in genere, con alcuni casi di eccellenza come gli operatori fiondatisi sulle zone terremotate dall’Aquila a poche ore dagli eventi. La presenza costante e indispensabile delle forze dell’ordine, tutte, dalla Forestale, ai Carabinieri, alla Polizia di Stato, fino alla Guardia di Finanza utile in queste ore per ricostruire la genesi di tanta distruzione. Poi ci sono i sacerdoti, i medici, gli psicologi i curatori del corpo e dello spirito, a volte più ferito delle stesse ferite fisiche. Infine arrivano i politici, devono farsi vedere, l’elettorato attivo, quello rimasto, deve sapere che ci sono, che saranno vicini ai sopravvissuti e le loro dichiarazioni spesso scontate suonano di una retorica antica quanto insopportabile, quando viene ripetuta per giorni ed è assolutamente fine a se stessa. Perché? Perché a distanza di quasi due settimane dal sisma non si è riusciti ancora a delimitare con chiarezza quale sia l’area effettivamente interessata dal sisma del 24 agosto e dei giorni seguenti. Così abbiamo visto e ascoltato sulle macerie la rutilante cantilena della Boldrini Presidente della Camera, l’afflato famigliare del Premier Renzi, in versione patriottica e padre di famiglia. Al seguito nei giorni seguenti si sono succediti nei vari centri i referenti locali, Ceriscioli, Governatore delle Marche e i vari Cesetti, Petrini, Verducci, ami assenti dalla scena, sia essa una inaugurazione, un taglio di un nastro, una tragedia o una sagra. Capaci di apparire, per una foto sulla stampa, un minimo di visibilità, ma meno pronti a fissare i confini del sisma e dei suoi danni. Così da giorni un Sindaco, quello di Falerone grida in ogni direzione la propria indignazione per essere lasciato fuori dal perimetro del terremoto e ad altri centri del fermano, pur danneggiati, non vengono estesi i benefici riservati agli altri abitanti delle zone colpite. Ad Amandola addirittura l’Area vasta si presenta per portare “in sicurezza” le attrezzature e gli arredi dell’Ospedale locale scatenando la protesta vibrante del Sindaco Marinangeli e dei suoi cittadini. La verità come sempre è nello scarso peso del fermano, derivante come ovvio da una classe politica priva di riferimenti amministrativi e politici, di peso irrilevante, almeno nei momenti fondamentali. I trascorsi amministrativi, le scelte o meglio le scelte non fatte dai tanti nomi che abbiamo citato danno il quadro esatto della situazione. Volendo andare anche oltre il terremoto guardate lo stato della nostra viabilità ordinaria, lo stato del ponte crollato a Rubbianello ne è la cartina di tornasole, senza parlare dell’occupazione e dei centri per l’impiego, passando per le meline intorno alla Camera di Commercio, abolire, accorpare, c’è sempre tempo pe runa decisione. Così il tempo passa tra una tornata elettorale e l’altra e si è avuto modo di non scontentare nessuno, facendo poco o niente, affinché tutto resti com’è e i signori al potere possano continuare a farla da padrone.