Omicidio Stradale la norma non frena gli incidenti
La norma sull’omicidio stradale varata da pochi mesi non sta dando l’esito sperato. Secondo gli ultimi dati disponibili e resi noti proprio oggi, gli incidenti mortali causati da automobilisti in preda ai fumi dell’alcol o di sostanze stupefacenti non accennano a diminuire. Pertanto la tanto invocata legge sull’omicidio stradale e sull’ergastolo della patente non è in grado di fermare una spirale di morte che ha altrove ragioni e motivazioni. S e questo è il quadro occorre interrogarsi su cosa non funziona e non funge da deterrente. In primo luogo occorre prendere in considerazione il grado di preparazione degli automobilisti e porre in essere un’attività intensa di verifica sulle autoscuole e sul loro programma di istruzione. In secondo luogo è necessario garantire la certezza della pena ed evitare, almeno in questi casi molto gravi, la discrezionalità del giudice di merito. In particolare fino ad ora si è notato come nella maggior parte dei casi di omicidio stradale il responsabile è stato spedito agli arresti domiciliari, oppure con qualche astuzia legale ha proprio evitato la restrizione della libertà personale. Questo ovviamente non funziona da deterrente e non contribuisce a creare un clima idoneo ad una maggiore consapevolezza e prudenza da parte degli automobilisti. Infine è necessario un controllo più efficace e puntuale sulle strade, in particolare quelle più a rischio, incentivando le dotazioni della Polizia Stradale e convertendo la Polizia Locale a maggiori controlli dinamici, piuttosto che i soliti posti di blocco nelle aree oramai conosciute da tutti.
Ares