Corteo storico della Cavalcata: le contrade mettono mano agli abiti
Un’altra grande sfida, per le contrade e per la rievocazione storica fermana. Una vera e
propria sperimentazione, quasi unica nel suo genere.
Entra nel vivo la collaborazione tra Cavalcata dell’Assunta e Università di Bologna, che nel
2016 vede il lavoro avviato iniziare a dare i propri frutti.
Sabato scorso è stata una giornata di grande impegno e fermento per le nostre contrade,
ospitate nell’aula magna dell’IPSIA “Ricci”, messa gentilmente a disposizione della
dirigente scolastica Stefania Scatasta.
La professoressa Elisa Tosi Brandi, affiancata dal regista della Cavalcata Oberdan
Cesanelli, ha visionato oltre 50 abiti che cerimonieri e rappresentanti delle contrade che si
occupano della sartoria hanno scelto di sottoporre all’esperta.
Stoffe, fogge, colori, tagli, lunghezze, misure, oltre a copricapi, cappucci, mantelli, bottoni,
accessori: Tosi Brandi ha esaminato con cura i vestiti che vengono utilizzati per il corteo
storico della Cavalcata dell’Assunta, molti dei quali sono stati realizzati dalle contrade oltre
vent’anni fa ma che ad oggi hanno bisogno di essere rivisti dal punto di vista
dell’accuratezza storica.
Varie le figure del corteo che sono state presentate all’attenzione dell’esperta: dalle dame ai
notabili, dai capitani d’armi ai cavalieri serventi fino anche ai tamburini.
E’ proprio la professoressa Tosi Brandi a definire “una sperimentazione” il rapporto di
consulenza avviato con la Cavalcata dell’Assunta:
“Ho visto tanto entusiasmo da parte delle contrade, tutte molto disponibili a recepire
consigli e lavorare per l’obiettivo comune.
Per quanto ci riguarda – prosegue – è la prima rievocazione, tra quelle che l’Università
segue, in cui la consulenza si traduce in aspetti pratici: insieme si va a testare sul campo,
mettendosi in gioco, tutti quegli accorgimenti che permettono, sulla base della
consultazione delle fonti, per la maggior parte iconografiche, di evitare errori concettuali
grossolani e avvicinarsi il più possibile a colori, forme e volumi dell’epoca.
Chiaramente non si pretende di ricreare un corteo fedele al 100% ai costumi dell’epoca,
anzitutto perché le fonti disponibili non lo permettono del tutto e, in secondo luogo, perché
la ricostruzione filologica è un aspetto prettamente accademico”.
Soddisfazione da parte del regista Cesanelli, sia per l’importanza della preziosa
collaborazione con l’ateneo bolognese che per l’impegno dimostrato dalle contrade: “Siamo
partiti dalla teoria, presentando ai responsabili dei costumi la storia della moda dell’epoca
– ha dichiarato – mentre oggi possiamo mettere mano agli abiti e iniziare a lavorare per
migliorare sempre di più il corteo della Cavalcata dell’Assunta, che con i suoi 1300
figuranti suscita da sempre grande interesse e curiosità”.
Fermo, lì 30 maggio 2016 L’Ufficio Stampa