Commissione d’Inchiesta? Perché?
Dopo il salvataggio delle quattro banche, Banca Etruria, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti è esplosa l’ira dei risparmiatori e delle associazioni dei consumatori. In premessa e per chiarezza va detto che il Governo è intervenuto per evitare “un danno ancora maggiore”, se avesse aspettato l’entrata in vigore della normativa europea sul bail in, a perderci sarebbero stati anche una quota significativa di correntisti. Detto questo le alternative erano quasi inesistenti, se non far arrivare a decozione le banche interessate, cioè lasciarle al loro destino e con loro i clienti, tutti. In un percorso stretto dalle maglie giuridiche dell’Unione, il Governo in fretta ha deciso di far intervenire il Fondo interbancario, cioè alcune grandi Banche nazionali, UBI, Intesa, etc, e con i “lor soldi”, soldi sempre dei risparmiatori hanno di fatto riavviato l’attività sotto altra denominazione delle banche decotte. Ora si pone il problema delle responsabilità. Responsabilità che non possono e non devono essere cercate con una commissione d’inchiesta parlamentare, ce sono fin troppe ancora in giro, senza che abbiano portato a qualcosa di concreto e definitivo. Vi basti ricordare la commissione sul caso Moro, o quella su Ustica. Oggi non è tempo di commissioni d’inchiesta, ma di inchieste vere, serie, profonde, “per capire”, quanto è già chiaro a tutti quello che è avvenuto. Oggi è tempo di aprire il dossier delle responsabilità delle tante figure o figuri coinvolte, autorità di controllo, dirigenza ex banche decotte, funzionari e consulenti delle stesse banche. E’ evidente a tutti, così come è emerso dalle testimonianze dei clienti che non sono seguite le procedure previste, è stato sollecitata, spesso con la prospettiva di un buon credito la sottoscrizione di obbligazioni subordinate ed azioni in presenza di clientela con un profilo di rischio inadeguato. Sono state sottoscritte somme pari all’intero capitale disponibile dei clienti, quando un processo di prudente acquisizione e gestione della clientela prevede il frazionamento del rischio. Era noto a tutte le figure coinvolte che i capitali rastrellati servivano a ripatrimonializzare gli istituti coinvolti e gli interessi superiori di quasi tre punti rispetto alla media di mercato erano un pia illusione, a meno di non trovarsi davanti ad una folla di sprovveduti, cosa alquanto poco credibile. Quindi procedano le autorità di controllo appena rinnovate per la loro parte e la magistratura per i profili penali, che ci sono, avviando intanto sequestri preventivi dei beni di tutte le persone coinvolte a qualsiasi titolo nella vendita dei titoli incriminati. Il Ministro Padoan in un eccesso di umorismo si è spinto a definire il provvedimento da emanare, a sostegno degli investitori coinvolti un “provvedimento umanitario”, forse un po’ di umanità, coerenza, rigore andava usato prima, in particolare dal Ministro del tesoro, cioè Padoan stesso. La crisi delle quattro banche non è dell’altro ieri, le ispezioni avevano evidenziato situazioni di rischio già quattro anni fa, qualcuno ha assunto i provvedimenti conseguenti? Hanno fermato le attività non conformi di raccolta e gestione del risparmio? No. In questo modo hanno aggravato la crisi, ed allora oggi paghino, con i loro averi personali, spesso acquisiti anche grazie a quanto è successo. Non si possono chiedere ulteriori sacrifici agli italiani, mentre si fanno “regali” a quei connazionali che hanno fatto rientrare quattro miliardi esportati all’estero e soprattutto occorre valutare l’impatto di questa situazione sulla coesione sociale del Paese, i rischi ci sono tutti e l’esecutivo farebbe bene a non sottovalutare lo stato di prostrazione e di indignazione dei cittadini. Ci mancano solo i teatrini delle Commissioni d’Inchiesta lavacro per le responsabilità enormi della politica. Si la politica, perché ai vertici delle banche c’erano “imprenditori”, ma anche politici, magari di seconda fila, anello di congiunzione e di trasmissione del consenso per le forze politiche in campo. I nomi sono noti a tutti da tempo!
Ares