L’assessore Ciabattoni torna sull’utilizzo delle seconde case a scopi turistici!
Dopo la proposta iniziale, ala quale non sono seguiti fatti concludenti e sulla quale avevamo avanzato alcuni dubbi che riproponiamo, l’assessore Ciabattoni torna a sottolineare la necessità di utilizzare le seconde case per aumentare la ricettività turistica di porto San Giorgio. Premesso che tutto si può fare e se ci viene richiesto e proposto come Associazione di proprietari Confabitare non si tira indietro ed anzi si fa carico anche di mettere in bozza una qualche forma di progetto, per dare concretezza a ciò che sul sito del comune è solo una stringa inanimata. Valga per tutti il lavoro che Confabitare sta portando avanti con il Comune di Porto Sant’Elpidio per il recupero delle case fatiscenti o degli edifici ex produttivi a costo zero con il coinvolgimento di primarie aziende nazionali. Tornando a noi dicevamo dei dubbi sollevati dopo il primo annuncio e riguardavano in particolare alcuni aspetti non trascurabili, primo fra essi la necessità di ricreare i flussi verso Porto San Giorgio, altrimenti avere delle case da affittare è un po’ mettere il carro davanti a buoi. Altri aspetti non secondati sono legati alla tipologia di offerta, se non andiamo errati l’affitto di una casa per passare le vacanze deve accompagnarsi, secondo recenti inchieste, ad una forte attrattività della località turistica e all’assenza di adeguate alternative, in posti letto, alberghi, campeggi, agriturismi. Occorre poi pensare all’offerta turistica complessiva, che non può essere solo mercatini e manifestazioni musicali seppure di pregio, dovrebbe funzionare a pieno ritmo la Marina, sarebbe opportuno iniziare ad offrire pacchetti integrati con gli altri comuni limitrofi o addirittura con la nostra splendida montagna. Pensare a come coprire alcuni target molto vivaci come il turismo religioso e il turismo convegni stico, per il quale sarebbero necessarie strutture adeguate. Dovremmo sempre fare i conti con quanti hanno poca voglia di passare le vacanze comportandosi come a casa, con le necessità quotidiane di cucinare, pulire e lavare, per cui sarebbe opportuno e innovativo studiare a fondo una soluzione a pacchetto coinvolgendo le attività sul territorio, con voucher utilizzabili dalla lavanderia al ristorante fino al supermarket. Prima ancora servirebbe un censimento delle case disponibili e il coinvolgimento dei loro proprietari, siano essi privati, enti o istituti di credito. Solo in questo modo concretamente si può avviare un progetto e verificarne la credibilità e l’adesione da parte dei soggetti interessati, anche attraverso una mirata campagna promozionale nei prossimi mesi invernali nelle principali piazze del centro e nord Italia. Se si vuol provare a fare qualcosa non si può perdere tempo in annunci, serve passare ai fatti e noi ci saremo, tra l’altro anni addietro qualcosa di simile, per risolvere ben altre problematiche avevamo proposto al sindaco di Fermo una bozza di protocollo utilizzabile con le opportune modifiche per dare un senso alla proposta della Ciabattoni.
Ufficio Stampa Confabitare Fermo