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Un bluff le promesse del premier sulle tasse

000tasse01Ci vorranno poche settimane per scoprire il bluff del premier sulla riduzione delle imposte. La prossima legge di stabilità, se non cambieranno le politiche del governo, in tema di tagli alla spesa o di riconversione della spesa stessa in investimenti, porterà un rincaro certo delle imposte, dal momento che, come abbiamo scritto nei giorni scorsi la spesa pubblica improduttiva continua a crescere. Il Governo ha dinanzi poche strade. Ridurre la spesa o convertirla in investimenti, varare una autentica politica industriale avvalendosi della potenza di fuoco della CdP, varare riforme radicali del sistema amministrativo, con accorpamento dei comuni, abolizione degli enti inutili e accorpamento delle regioni o il futuro è fatto di applicazione delle clausole di salvaguardia o di nuove imposte. D’altro canto con le previsioni di crescita del Pil intorno all’1% per il prossimo anno faranno fatica a trovare i soldi per pagare gli interessi sui titoli d istato e sui prestiti. Un primo segnale negativo come abbiamo già detto in altra pagina è il fatto che il prezzo dei carburanti non scende nonostante il tonfo del petrolio giunto alla soglia dei 42$, il peso delle accise sui carburanti e la loro necessità per i conti dello Stato sono il sintomo di un fabbisogno sempre crescente di entrate. In questo settore, le tasse sui carburanti sono aumentate negli ultimi sei anni del 33% e il prezzo finale è salito del 36%, paghiamo ancora contributi per il Vajont e per il terremoto del Belice. Vanno drenate risorse a imprese e famiglie ma occorre anche trovare le coperture per mantenere il deficit sotto il tetto del 3%. Imposte mascherate si celano dietro i tagli a detrazioni. deduzioni e esenzioni. Con la prossima legge di Stabilità il governo conta di recuperare 1,5 miliardi proprio dalla riduzione delle cosiddette tax expenditures, cioè i 720 tra sconti e agevolazioni di varia natura che oggi vanno a ridurre il gettito complessivo. Un riordino previsto già nella delega fiscale che, al di là dell’opportunità, andrà a pesare direttamente sulle tasche dei cittadini. Anche se saranno fatte salve le detrazioni Irpef per lavoro dipendente e da pensione o per familiari a carico.  Tra le ipotesi ci sono tagli alle detrazioni delle spese sanitarie e dei contributi previdenziali delle badanti. La riduzione verrebbe fatta sulla base del reddito complessivo dei contribuenti. Per chi sarà colpito sarà una vera batosta. Inoltre potrebbe diventare più costoso avere un cane o un gatto. Sotto la scure potrebbero cadere le detrazioni delle spese veterinarie. Un aumento della pressione fiscale si nasconde dietro la local tax. La nuova imposta che dovrebbe inglobare Imu e Tasi, rischia di trasformarsi in un’occasione per alzare le aliquote. Ma per i proprietari la vera batosta si cela dietro la riforma del catasto tant’è che Renzi l’ha rinviata al prossimo anno. Alcune simulazioni indicano un aumento dei valori catastali fino al 200%. Tra le imposte mascherate si possono inserire anche i maggiori costi sostenuti dalle imprese a causa dell’eccesso di burocrazia. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi impresa Lavoro, un’azienda di medie dimensioni spende, ogni anno, 7.559 euro per essere in regola con il fisco, una cifra senza eguali in Europa.

r.an