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Aumetano le tariffe in Poste e Telecom

000telecomArrivano gli aumenti d’agosto per i servizi più amati dagli italiani: Poste e telefonino.

Da ieri, infatti, pagare i bollettini postali allo sportello costerà 20 centesimi in più. Un rialzo, come molti utenti hanno ieri segnalato a Il Tempo, poco pubblicizzato e che ha lasciato un po’ spiazzati coloro che prima di partire contavano di togliere, dal bilancio di settembre, un po’ di conti.

Il ritocco porta il pagamento dei bollettini di conto corrente da 1,30 a 1,50 euro; le commissioni per Rav e F35 sempre allo sportello a 1,63 euro. Per le multe il costo del servizio è di 1,99 euro. A parziale compensazione e nell’ottica di una maggiore spinta verso la digitalizzazione, restano invariate le commissioni per bollettini pagati sui canali web, Mobile e ATM (1 euro). Facilitati anche gli over 70 e i possessori di social card (0,70 centesimi); e per Rav e F35 (0,13) e multe (0,45) pagati online.

Ma quella di Poste non è la sola sorpresa agostana per gli utenti. Quelli di Telecom Italia stanno ricevendo in questi giorni un messaggino che annuncia l’avvio della nuova tariffazione delle ricaricabili e che recita: «Da agosto le opzioni si rinnovano ogni 28gg. anziché 30. Contenuti e prezzo invariati. Info/recesso gratis in ogni momento chiamando il 409162 o su tim.it». Una pratica già seguita dagli altri operatori che se all’apparenza sembra non cambiare nulla, in realtà, toglie circa due giorni di consumo al mese a ogni utente. Un piccolo sacrificio che, però, con il conto della serva allunga a quasi 13 le ricariche fatte in un anno. I due giorni tolti, se moltiplicati per 12 fanno 24. Ora se consideriamo una spesa media di 15 euro al mese per ogni scheda e che in una famiglia ne sono attivate almeno 4, se non più, alla fine la stima del sovraccosto annuale arriva, nella migliore delle ipotesi, a circa 60 euro all’anno (quasi 4 ricariche in più). Se a questo si aggiunge che, da qualche mese, i conti del telefono fisso di Telecom si pagano mensilmente e che molti lo pagano alle Poste, il combinato disposto si traduce comunque in un aggravio per i bilanci familiari. La società motiva la scelta con la razionalizzazione delle offerte spiegando che quelle con periodo di validità di 28 giorni in realtà sono già presenti sul mercato, sia nel portafoglio di offerta Tim che in quello dei competitor e la novità riguarda pertanto l’allineamento delle offerte attive sui clienti già Tim alle offerte per i nuovi clienti. Comunque il recesso resta gratuito.

 Filippo Caleri