Centro Destra lavora a perdere
Spuntano le prime divisioni e schermaglie nel centro destra fermano legato alla lista del candidato sindaco Catalino. Erano pienamente annunciate e previste dopo le dimissioni della Iacopini e a seguito di quanto sta accadendo intorno a Marche 2020, ma soprattutto sul ruolo dell’ex sindaco Di Ruscio. Una premessa è doverosa. Di Di Ruscio si può dire tutto e il contrario di tutto, ma occorre riconoscere che nel suo primo quinquennio da Sindaco ebbe a fare cose apprezzabili ed utili, così come nel secondo ci sono state scelte discutibili o poco approfondite. Nel periodo successivo ha subito attacchi pesanti da parte dell’amministrazione Brambatti ai quali spesso non ha risposto, qualche altra volta all’ultimo periodo ha messo i chiaro alcune questioni. Alla luce di quanto accaduto la Brambatti avrebbe fatto meglio a pensare ad altro, a fare le cose che non ha fatto piuttosto che tentare la demolizione del suo predecessore, unendosi in quest’opera anche ad alcuni elementi di spicco del centro destra, che per bramosia personale oggi pongono veti nei confronti di una eventuale candidatura di Di Ruscio. Sempre questi elementi hanno lavorato a lungo e ancora lavorano, bontà loro, alla sconfitta perenne del centro destra, alimentando divisioni e scegliendo di volta in volta dirigenti e candidati tra quanti danno il minor fastidio possibile al Manovratore. In questa tornata, seppure con qualche difficoltà, il centro destra poteva tentare di cogliere un risultato apprezzabile, dopo la débâcle della giunta Brambatti, ma ancor più dopo il pavido tentativo del Pd di acquattarsi dietro la lista Zacheo. Tanto è vero che quanti fanno politica e hanno vissuto la stagione Brambatti, sul serio e con cognizioni di causa si sono tenuti lontano da quel raggruppamento, scegliendo soluzioni diverse per la città. Oggi si ripropone l’antico schema dividi et impera, ma solo per far vincere più facilmente gli altri. Non è strano se pensate lettori che in molte regioni o comuni oramai candidati di destra vengono sostenuti da partiti di sinistra e candidati di sinistra vengono sostenuti da schieramenti di destra. Il sempreverde Spacca per non andar lontano non si è cucito addosso una norma er ricandidarsi da non ricandidabile, facendosi sostenere dallo schieramento che nella legislatura appena conclusa lo aveva pesantemente attaccato? E’ la politica bellezza! Non una bella politica.
ARES