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Confindustria: Il modello marchigiano sta franando

00schiavoniANCONA, 13 NOV – Il modello economico sociale delle
Marche sta franando, e se in provincia di Ancona il ”principale
malato” resta il distretto metalmeccanico di Fabriano, sono ben
1.453 le aziende provinciali toccate da situazioni di crisi –
fallimenti, procedure concorsuali, concordati, sequestri – che
coinvolgono il destino lavorativo di circa 19.000 persone.
Secondo i dati Ocse-Confindustria poi, tra il 2010 ed il 2013
l’Anconetano è sceso nella graduatoria nazionale del potenziale
attrattivo dall’ottavo al 23/o posto (anche se le Marche salgono
al 177/o posto nella classifica delle 262 regioni europee). Dati
preoccupanti, che secondo il presidente degli industriali
anconetani Claudio Schiavoni impongono un rapido cambio di passo
a tutto il ‘sistema Marche’.
”Anche noi imprenditori – ha riconosciuto aprendo
l’Assemblea annuale di Confindustria Ancona, a cui ha partecipato il presidente degli Industriali Giorgio Squinzi – abbiamo difetti:
spesso le nostre aziende sono troppo piccole, spesso con una
patrimonializzazione limitata e insufficiente per le sfide
attuali, poco internazionalizzate. Siamo ancora troppo
individualisti. E sbagliamo, perché le reti tra le aziende e la
cooperazione tra noi imprenditori oggi sono la principale
ricetta per la sopravvivenza delle tante splendide realtà
industriali nella nostra provincia”.