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Bing, Bang…., Flop?

00bingbangBing, Bang, Sblocca Italia, l’Italia Riparte, si nutre di slogan sempre più roboanti la dialettica del premier, anche se i risultati sono assolutamente inferiori alle attese. Ora c’è un’attesa spasmodica per il CdM di venerdì prossimo dove il piatto forte è la riforma della scuola, un elemento diremmo fondamentale per  il rinnovamento e il rilancio di questo Paese, ma non siamo sicuri dei risultati del provvedimento ed in particolare che esso non sia l’ulteriore spot condito dalla promessa di assunzione di qualche decina di migliaia di precari, assolutamente sacrosanta, ma con finalità e scopi tutti da definire. Sono annunciati poi, come di consueto una sfilza di provvedimenti piuttosto eterogeneo, con particolare attenzione all’edilizia ed alla casa, per i quali è giusto precisare mancano del tutto le coperture e sono la consueta fuga in avanti dei ministri o del premier. In particolare si segnalano semplificazioni in materia di rilascio di licenze edilizie, il potenziamento dello sportello unico in direzione della semplificazione e contro la burocrazia. Dovrebbero essere confermati, salvo trovare le necessarie coperture gli sgravi fiscali per le ristrutturazioni e i bonus in edilizia. E’ annunciato anche un provvedimento in favore di quanti acquistano un immobile, ad uso abitativo, per destinarlo all’affitto nei successivi sette anni ad un canone concordato, potrebbe in questo caso il proprietario godere di uno sgravio IRPEF valutato intorno al 20% fruibile in otto anni. Qualcosa molto somigliante alla cedolare secca per cui non si comprende il motivo di un provvedimento nuovo con tutto ciò che questo comporta in iter autorizzativo e decreti attuativi. Un capitolo corposo potrebbe riguardare la privatizzazione delle società pubbliche in materia di servizi, ma il condizionale è d’obbligo visto come tante volte sono state annunciate riforme epocali per poi verificare allo stato un nulla di fatto. Certo è l’assoluto bisogno per questo esecutivo di trovare una spinta riformatrice autentica, di trovare coraggio e decisione nei tagli alla spesa pubblica improduttiva, di spingere l’acceleratore sulle semplificazioni e soprattutto di tentare di frenare la crescita esponenziale delle imposte locali che rappresentano una delle più pesanti palle al piede della ripresa economica e della spesa delle famiglie, artigiani e imprenditori. Basti solo pensare alle percentuali da capogiro, imposte locali cresciute negli ultimi anni del 192/2%, mentre quelle nazionali del solo 42,3% e tutto ciò a fronte di servizi se non scadenti certo non all’altezza delle tariffe pagate dai cittadini, segno evidente di come il gettito finanzi la spesa corrente spesso, molto spesso improduttiva. Purtroppo rispetto alle nuove proposte di riforma molte tornano al palo o non se parla più da settimane, la riforma fiscale, l’accorpamento dei comuni sotto o fino alla soglia dei 5000 abitanti, la riduzione delle Prefetture, delle Camere di Commercio, lo sfoltimento della burocrazia, tutti sassi lanciati nello stagno, ma dopo qualche cerchio concentrico si torna alla più assoluta routinaria “normalità” fatta di annunci, tanti, realizzazioni poche, in particolare sull’economia e sul lavoro vere, autentiche, drammatiche emergenze.

ARES