Home

Marche in ginocchio per il maltempo, morti, frane e case isolate

02alluvioneIl Senigalliese nel dramma per l’alluvione è sicuramente la porzione di territorio più duramente colpita. Almeno un morto, travolto dalla piena. Un altro, colpito da malore in casa, non è stato raggiunto in tempo dal 118. La vittima sarebbe un 75enne del posto, morto nella frazione di Roncitelli. Sarebbe annegato nel sottoscala della casa allegata. Salvata la moglie. Un altro senigalliese è stato stroncato da malore prima che i soccorritori potessero raggiungerlo. La vittima dell’infarto, Nicola Rossi, aveva 86 anni. Viveva in via Ardigò: si è sentito male e i familiari hanno chiamato il 118, ma, come in altre zone del circondario, i soccorsi via terra erano resi impossibili dalle condizioni delle strade.
Mentre il Misa minaccia ancora di straripare, la bomba d’acqua ha provocato l’allagamento delle campagne, con case isolate dall’acqua con gente sui tetti, soprattutto a Borgo Bicchia. Numerose le segnalazioni su Facebook, dove utenti postano immagini drammatiche. Soccorritori in difficoltà per raggiungere le zone alluvionate. Verso le 12,30 si è levata in volo da Ancona l’eliambulanza per soccorrere un uomo rimasto sommerso dal fango.

Di ora in ora peggiora la situazione a Senigallia, dove il fiume Cesano è uscito dagli argini all’altezza della frazione di Brugnetto. Le strade invase dall’acqua sono impraticabili per le ambulanze del 118, e così i malati bisognosi di ricovero urgente vengono trasportati negli ospedali di riferimento dall’elisoccorso.

Secondo la protezione civile delle Marche sono stati chiusi i caselli in entrata e in uscita dell’autostrada A14 a Senigallia: la zona, dove è esondato il fiume Cesano a causa del maltempo, è allagata. È invece percorribile in quel tratto la SS16, mentre viene costantemente monitorata la linea ferroviaria adriatica.

A Senigallia sono stati chiusi tutti i negozi del centro, bloccati al traffico i ponti sul Misa, fiume che attraversa la città e che ha esondato in alcuni punti dell’immediata periferia. Auto trascinate via dall’acqua a Pianello di Ostra. Sul posto il capo della Protezione civile delle Marche Roberto Oreficini.

JESI
Emergenza anche a Jesi. Un uomo di 85 anni che alle 5 del mattino era rimasto bloccato con l’auto in un sottopasso completamente allagato dalla pioggia, in via Fontedamo, è stato portato in salvo da una pattuglia dei carabinieri. Deve la vita alla telefonata al 112 di un altro automobilista, che aveva notato la vettura in panne, una Fiat multipla, spinta dalle correnti verso i piloni del ponte. L’anziano è stato raggiunto a piedi dai militari ed estratto a fatica dall’abitacolo, ormai invaso da un metro di acqua. Nonostante un principio di ipotermia e lo choc, sta abbastanza bene.

Smottamenti e frane tra Pianello di Ostra e Brunetto, nel sotto passo di uscita a Jesi centro, sulla superstrada e in via San Marcello, sempre in Vallesina. A Serra dei Conti è esondato un torrente. Sul posto stanno operando vigili del fuoco e tecnici.

MACERATA
Un tratto della superstrada 77 Val di Chienti è stato chiuso per sei ore in entrambe le direzioni di marcia nel comune di Civitanova perchè la sede stradale è stata allagata. Il tratto va dallo svincolo dell’A14 fino al termine della superstrada. Intorno alle 10 la superstrada è stata riaperta. Rimasta isolata una coppia di anziani a Corridonia che è stata raggiunta e salvata dai vigili del fuoco di Macerata.

PESARO E URBINO
A fondovalle di Villa Fastiggi, Villa Ceccolini, Ginestreto e Montelabbate, già colpiti duramente ieri pomeriggio, sono stati messi di nuovo a dura prova. Ancora invasione di fango e scantinati allagati. Colpite anche molti capannoni dell’area industriale di Chiusa di Ginestreto, con i Vigili del Fuoco impegnati tutta la notte a combattere contro l’acqua ed il fango. Critico il livello del Foglia che scorre poco lontano, il fiume è già esondato in diversi punti dell’immediata periferia pesarese, invadendo i campi. E’ allarme rosso per il Foglia, anche se la città pare aver retto all’ondata di piena, giunta poco dopo le 18, susseguente all’apertura della diga di Mercatale. Allagata la palestra e anche parte dell’Istituto per Geometri Genga, la Campus di Pesaro. Esondato il torrente Bevano, che ha sommerso il Molino Ciavarini a Carignano. Smottamenti e inondanzioni sono segnalate in tutto l’entroterra, a Trasanni di Urbino un muro di cinta è crollato sopra alcune macchine. Danni tutti da quantificare, ma che sembrano ingentissimi. Per fortuna, però, non si registrano feriti.
Bombe d’acqua la scorsa notte, con smottamenti e strade invase da acqua, fango e ghiaia, anche a Urbino. In tarda mattinata due famiglie che risiedono nella zona fra Trasanni e Gallo di Petriano, a titolo precauzionale, hanno dovuto lasciare la propria abitazione. Rimane l’allerta su tutto il territorio comunale, nel timore di frane e smottamenti che potrebbero verificarsi nelle prossime ore. Le zone più colpite da disagi sono state Pieve di Cagna, Miniera, Castelboccione, Trasanni, Monte Polo, Canavaccio, Pallino-Schieti, San Cipriano, Gadana e le aree ai confini con Gallo di Petriano.
Evacuate alcune famiglie anche a Fratte Rosa, in Val Cesano, dove la strada che attraversa il paese è stata chiusa diverse ore per il cedimento di un muro

FERMO
Nel Fermano è stata una notte di allarme con gravi disagi lungo la costa tra Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio e Lido di Fermo. Viabilità in tilt, frane e problemi anche al sistema fognario per la grande quantità di pioggia caduta in poco tempo. Impegnati vigili del fuoco e protezione civile per far fronte alle emergenze e alle chiamate dei cittadini che hanno chiesto aiuto per i seminterrati allagati e invasi dal fango. A Porto San Giorgio dalla collina del Monte Cacciù è arrivata una mole di fango e detriti che ha di fatto tagliato in due la città. Sul livello di guarda di fiumi e torrenti continuamente monitorati.

Sono oramai anni che si ripete lo stesso copione con minore o maggiore intensità, sarà forse giunto il momento di ripensare alla politica della regione, ad una selezione attenta della spesa, dedicando attenzione e fondi al riassetto del territorio e a fare prevenzione, prima della prossima prevedibile alluvione/catastrofe.

Intanto è quasi impossibile fare il conto dei danni, in particolare alle colture, alle piante da frutto, al settore produttivo in genere.