QUANDO A FERRETI FU ASSEGNATO IL PREMIO “PICENUM”
di Giorgio Girelli *
Per il sindaco di Fano Luca Serfilippi la cosa più affascinante del prossimo
Carnevale cittadino, divenuto ormai evento nazionale, è quella che riguarda il
possibile direttore artistico: lo scenografo tre volte premio Oscar Dante Ferretti,
oltre a nove nomination, cinque David di Donatello e tredici Nastri d’argento. «E’
un’idea molto bella e che ci affascina – dice il sindaco – Anche lui è rimasto molto
colpito dalla città, dall’ambiente e dallo spirito che anima il nostro carnevale. Ci
stiamo confrontando con il suo staff». La recente visita a Fano di Dante Ferretti è
stato uno dei frequenti segni marchigiani di riguardo che attualmente vengono
riservati al famoso cittadino maceratese.
Infatti nel giugno 2023 l’artista è tornato nella sua regione d’origine ( è nato a
Macerata) per una festa in suo onore, legata all’uscita dell’autobiografia – come
riferisce Carlo Griseri su “Cinemaitaliano.info” – intitolata “Immaginare prima” e
presentata alla Mostra internazionale del “Nuovo Cinema” di Pesaro prima della
proiezione di “Hugo Cabret” di Martin Scorsese, opera per la quale ricevette il suo
terzo Oscar. Sempre nel 2023 L’università di Macerata gli ha conferito la laurea ad
honorem. Anche se va rilevato che c’è stata lunga “disattenzione” nei suoi confronti.
E addirittura anche atti di vera e propria ostilità. Racconta Maurizio Verdelli (
Coronachemacertaesi.it, 29.02.2012): “Seguii personalmente il maceratese più noto
nel mondo, e più ignoto nella sua città, praticamente da solo, nomination dopo
nomination. Forse per motivi di concorrenza le altre testate snobbarono per anni lo
scenografo, fatto però conoscere ai suoi concittadini da ‘Il Messaggero’.
Nel 1998 aveva detto subito di sì alla richiesta del sindaco Anna Menghi di assumere
l’incarico di assessore, nonostante molti pensassero impraticabile l’ipotesi perché
anni prima lo avevano chiamato per una scenografia che poi finì nel nulla.
“Ferretti venne accolto sostanzialmente male dalla politica che si sentiva spodestata
dal grande tecnico. Lo attaccò l’opposizione e l’attaccò pure la maggioranza, agitata
da appetiti delusi. La politica cittadina scrisse la peggiore pagina della sua pur mai
brillante storia repubblicana” (così Maurizio Verdelli).
Martin Scorsese indusse il suo prezioso scenografo a dimettersi visto che si era
notevolmente incupito da quando aveva accettato quello ‘strano’ incarico dalla
propria città. Un atto d’amore ancora una volta mal ripagato. Ma non mancano
bizzarri colpi di coda, come riferisce il Resto del Carlino del 17 giugno 2023. Uno
spazio espositivo e un laboratorio di scenografia, costumi e cinema per valorizzare la
genialità di Dante Ferretti sono stati progettati insieme da maggioranza e opposizione
del comune di Macerata. Ma l’assessore Katiuscia Cassetta ha stoppato
incredibilmente l’iniziativa in quanto “non vede né con quali fondi, né con quale
allestimento e nemmeno dove potrebbe essere realizzato un simile spazio”. “;Se
l’assessore alla cultura non ha cultura, sarebbe più opportuno che si occupasse di
altro”, commenta lo scenografo maceratese tre volte premio Oscar. E aggiunge “Mi
dispiace molto che l’assessore non voglia il progetto; sono molto legato a Macerata e
presto ci farò di nuovo un salto.
In ogni caso che la “patria” riconosca i propri profeti dopo che essi sono diventati
tali è sorte piuttosto frequente per personalità omaggiate, riverite, premiate
dopo che la fama conquistata in campo nazionale ed internazionale ha fatto
breccia anche nella città d’origine. La quale allora ne rivendica la paternità, li
esalta quale espressione del suo talento, li cita con orgoglio quale esempio di
“eccellenza assoluta“ offerta al mondo. Non mancano esempi. Sempre fermandoci
alle Marche basti pensare a Riz Ortolani, nomination all’Oscar, vari David di
Donatello , autore di colonne sonore di celebri film ( anch’egli dunque legato
al cinema) e di sceneggiati televisivi, grandi successi, insieme alla consorte
Katyna Ranieri, negli Stai Uniti, in Messico, a Cuba e ignorato per decenni
(fatta eccezione in verità per il circolo della Stampa cittadino) dalla sua
Pesaro. Finché il presidente del locale Conservatorio, ideata una
manifestazione denominata “I Ritorni” e rivolta agli allievi dell’Istituto diventati
celebri, invitò Riz Ortolani (che al conservatorio pesarese aveva studiato) per
un concerto sulle sue musiche. Il successo al teatro Rossini fu enorme ed il
giorno successivo, “a furor di popolo”, si dovette procedere ad una replica per
tutti coloro che non avevano potuto avere accesso nella prima giornata. Da
quel momento i contatti di Riz Ortolani di Katyna Ranieri con Pesaro ed in
particolare con il conservatorio – che gli dedicò anche un’aula – furono
continui. Mentre il comune intestò a suo nome un giardino in pieno centro
storico.
Quanto a Ferretti, a suo tempo, nella splendida cornice del complesso di San
Salvatore in Lauro, a Roma, in qualità di presidente della apposita commissione di
designazione del Sodalizio dei Piceni proposi con esito positivo che a lui fosse
assegnato il premio “Picenum” (Pergamena e statuetta d’argento dello scultore
Mastroianni). Si tratta del prestigioso riconoscimento che ogni anno viene conferito a
una personalità che abbia “onorato le Marche e l’Italia” da parte appunto del
Sodalizio dei Piceni, istituzione culturale che risale al 1633. Ricordo che quando
nella presentazione illustravo meriti e successi dell’artista, egli, con gesto tenero ed
amorevole, richiamò la mia attenzione sulla consorte Francesca Lo Schiavo, seduta
senza alcuno sfoggio in prima fila, anch’ella peraltro insignita di tre premi Oscar.
Circostanza che misi subito in evidenza. Verso la moglie, che è stata la sua
collaboratrice più importante, Ferretti ha sempre tenuto un atteggiamento devoto
ed affettuoso. Nel maggio 2010 dichiarò alla rivista Vogue: Francesca è
una professionista straordinaria, ha un gusto straordinario. Lei è la mia
tre quarti, io sono un quarto. Discutiamo sempre, ma in maniera
costruttiva. È stata fondamentale per il mio lavoro e lo è ancora". Oggi
il nome di Ferretti circola, le cronache lo citano spesso, e la sua presenza
è ambita. Ma allora, quindici anni fa, la sua fama, nonostante il valore, era
prevalentemente limitata agli ambienti della sua arte. Per questo ritenni
che andasse onorato e la sua figura di grande marchigiano messa in
evidenza. Ferretti ha lavorato, come noto, a film dei più importanti
registi italiani e americani (tra gli altri Fellini, Pasolini, Scorsese ) ed
ha curato anche le scene di svariate opere liriche nei più famosi teatri del
mondo (La Scala, il Metropolitan Opera, l’Operà di Parigi, l’Opera House di
Londra).
* Già Presidente della Commissione Premio Picenum
Nella Foto: Rosanna Vaudetti, Giorgio Girelli e Dante Ferretti alla cerimonia
di premiazione.