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Secondo la Corte dei conti europea, il fondo fiduciario per la Repubblica centrafricana ha ottenuto “risultati positivi”

firmafondofiduciarioStando a una nuova relazione della Corte dei conti europea, si può affermare che il primo fondo fiduciario dell’UE, istituito in Africa, ha ottenuto “risultati positivi”. Il fondo fiduciario Bêkou dell’UE per la Repubblica centrafricana ha attratto aiuti e i progetti a esso connessi hanno fornito, per la maggior parte, le realizzazioni attese, benché si siano manifestati pochi donatori aggiuntivi. La Corte ritiene, inoltre, che il fondo conferisca maggiore visibilità all’UE nella regione.

Varato nel luglio 2014, il fondo fiduciario Bêkou è stato il primo fondo di questo tipo ad essere gestito dalla Commissione europea. I donatori del fondo, ossia Unione europea, Francia, Germania, Paesi Bassi, Italia e Svizzera, hanno erogato in tutto 146milioni di euro per sostenere l’uscita della Repubblica centrafricana dalla condizione di crisi e la sua ricostruzione.

La Corte ha valutato se l’istituzione del fondo sia stata giustificata, quanto efficace fosse la sua gestione e se stesse conseguendo gli obiettivi prefissati. Essa ha concluso che, sebbene non vi sia stata né una valutazione formalmente strutturata della scelta del veicolo di finanziamento né un’analisi esaustiva dei bisogni, sia la decisione di istituire il fondo fiduciario Bêkou sia il modo in cui è stato impostato sono stati appropriati. A suo avviso, la gestione del fondo fiduciario Bêkou non ha ancora raggiunto le sue piene potenzialità. Sebbene abbia attratto aiuti e nonostante la maggior parte dei progetti abbia fornito le realizzazioni attese, ha avuto solo una limitata influenza sul coordinamento tra le parti interessate. Le procedure potrebbero essere migliorate e il monitoraggio e la valutazione non sono ancora pienamente sviluppati.

Nella lingua sango della Repubblica centrafricana Bêkou significa “speranza,” ha dichiarato Bettina Jakobsen, il Membro della Corte dei conti europea responsabile dell’audit. “Auspichiamo vivamente che il fondo possa contribuire a creare le basi per un futuro migliore per il paese.”

Per contribuire a migliorare l’impostazione e la gestione del fondo fiduciario Bêkou e di altri fondi fiduciari dell’UE, la Corte raccomanda alla Commissione europea di sviluppare ulteriori orientamenti per la scelta del veicolo di aiuti e per le analisi dei bisogni, al fine di definire le sfere di intervento dei fondi fiduciari. La Commissione dovrebbe inoltre migliorare il coordinamento dei donatori, le procedure di selezione e la misurazione della performance.

Note agli editori

Un fondo fiduciario è un fondo istituito per una specifica finalità di sviluppo con i contributi finanziari di uno o più donatori, spesso in risposta a crisi dovute, ad esempio, a calamità naturali o conflitti. Dal 2013, la Commissione europea ha la facoltà di istituire “fondi fiduciari dell’Unione per le azioni esterne” di emergenza, post-emergenza o tematiche.

La Repubblica centrafricana è uno dei paesi meno sviluppati e più poveri al mondo, classificato ultimo dall’UNDP nell’indice di sviluppo umano del 2016, sebbene disponga di ingenti risorse minerarie e di altro genere, come le riserve di uranio, petrolio greggio, oro, diamanti, cobalto, legno ed energia idroelettrica. I suoi 4,5milioni di abitanti sono disseminati su un vasto territorio di 623000 km² (pari approssimativamente alla superficie di Francia e Belgio insieme). Da quando ha conquistato l’indipendenza nel 1960, il paese è stato segnato da conflitti, cattiva amministrazione, povertà e diseguaglianze elevate, nonché mancanza di investimenti da parte del settore privato. La situazione è precaria al momento, e oltre la metà della popolazione necessita di aiuti umanitari. Gli sfollati interni sono circa 450000 e pressoché altrettanti sono i profughi nei paesi limitrofi.

La relazione speciale n.11/2017 intitolata “Il fondo fiduciario Bêkou dell’UE per la Repubblica centrafricana: un esordio promettente, nonostante alcune carenze” è disponibile in 23 lingue dell’UE sul sito Internet della Corte (eca.europa.eu).

 

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