Università: dopo la sanità, anche nel campo dell’istruzione si strizza l’occhio al privato
Federconsumatori aderisce alla protesta per difendere i valori dell’istruzione pubblica
Solo la settimana scorsa denunciavamo i costi delle università italiane, quelle pubbliche, le cui rette
arrivano a raggiungere importi di oltre 4.000 euro annui, rilevando come costi così elevati rappresentino un
oggettivo e drammatico ostacolo al diritto allo studio nel nostro Paese.
Di fronte a questa situazione drammatica, l’annuncio da parte di esponenti della maggioranza della “grande
opportunità” e “straordinaria occasione di crescita” per l’apertura di nuove sedi nelle Marche (Macerata,
Fermo e Ascoli Piceno) dell’università privata Link University assume dei contorni sconcertanti.
Le famiglie non riescono a far fronte a rette sempre più care, ad alloggi dai costi ormai inarrivabili per gli
studenti fuori sede e il Governo, al posto di investire sul sistema pubblico, rendendolo più accessibile ed
equo, pensa bene di farsi promotore di un ateneo privato, che applica rette di oltre 12.000 euro, che per di
più, secondo quanto emerso, sembrerebbe molto vicino a un partito di maggioranza.
A questo quadro si aggiunge l’allarme lanciato dai Rettori degli atenei marchigiani, che hanno evidenziato
come il sostegno a soggetti formativi privati, privi del radicamento territoriale e del controllo pubblico che
caratterizzano gli atenei marchigiani, rischia di compromettere l’equilibrio e la sostenibilità di un sistema
già sottofinanziato, esprimendo inoltre preoccupazione per il taglio del fondo di finanziamento ordinario e
dalla mancanza di risorse in legge di bilancio.
Non è tollerabile che il Governo, per risolvere il problema dell’accessibilità ai corsi e garantire il diritto allo
studio, al posto di finanziare adeguatamente il sistema universitario e di assicurare a tutti, in tutta Italia,
l’accesso all’offerta formativa pubblica, punti sul privato, decantando in tal modo l’ateneo in questione.
L’istruzione è un bene pubblico, e tale deve rimanere prioritariamente, in quanto risorsa strategica per il
futuro del Paese. Ogni prospettiva che esula da questa logica non è ammissibile a nostro avviso, per questo
avvieremo ogni azione e iniziativa per contrastare disuguaglianze e èlitarismi in tema di diritto allo studio.
In tal senso aderiamo al presidio indetto da Cgil Marche, Udu – Unione degli Universitari, Adi –
Associazione Dottorandi e Dottori di ricerca in Italia, Gulliver Udu Ancona, Udu Urbino, Officina
Universitaria, Adi Macerata e Rete degli Studenti Medi per difendere i valori dell’istruzione pubblica e del
diritto allo studio.