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Le immagini sono disponibili qui. Credit: Stefano Carofei

“La Vergine Maria è celebrata come simbolo della compassione, eppure la Chiesa si rifiuta di provare lo stesso sentimento verso tutti gli esseri viventi”, afferma Mimi Bekhechi, vicepresidente per l’Europa di PETA. “La PETA chiede alla Chiesa cattolica di cessare il sostegno alla violenta industria della corrida e sollecita le persone misericordiose di tutto il mondo a prendere le distanze da questi spettacoli arcaici”.
Ogni anno, decine di migliaia di tori vengono massacrati nei festival della corrida in tutto il mondo, molti dei quali si tengono in onore di santi cattolici, tra cui le festività dedicate alla Vergine Maria. Durante questi eventi, gli assalitori a cavallo conficcano delle lance nel dorso e nel collo del toro prima che altri gli conficchino le banderillas nella schiena, infliggendogli un dolore acuto ogni volta che gira la testa e compromettendo la sua gamma di movimento. Alla fine, quando il toro diventa debole per la perdita di sangue, entra in scena un matador che tenta di uccidere l’animale conficcandogli una spada nei polmoni. Viene usato anche un coltello per recidergli il midollo spinale. Il toro può essere paralizzato, ma ancora cosciente, mentre le sue orecchie o la sua coda vengono tagliate e presentate al matador come trofeo mentre il suo corpo viene trascinato fuori dall’arena.
Papa Francesco ha scritto nella sua enciclica Laudato Si’, “Ogni atto di crudeltà verso qualsiasi creatura è ‘contrario alla dignità umana'”, e già nel XVI secolo, Papa Pio V – che nel frattempo è stato canonizzato – ha vietato la corrida, che ha descritto come “spettacoli crudeli e vili del diavolo e non dell’uomo” e contrari alla “pietà e alla carità cristiane”. La dottrina della Chiesa cattolica afferma chiaramente che gli esseri umani non dovrebbero “provocare inutilmente la sofferenza o la morte degli animali”, tuttavia i preti cattolici spesso officiano cerimonie religiose nelle arene e assistono spiritualmente i toreri nelle cappelle delle arene. Alcuni, mentre indossano la tonaca, attaccano addirittura i tori nelle arene.
La PETA – il cui motto recita, in parte, che “gli animali non sono nostri da usare per l’intrattenimento” – si oppone allo specismo, una visione del mondo basata sulla supremazia degli esseri umani sugli altri animali. Per ulteriori informazioni, si prega di visitare PETA.org.uk o seguire PETA su FacebookXTikTok o Instagram.