Inversione di rotta nel mercato del lavoro per Istat
Secondo i dati Istat diffusi oggi, riferiti al mese di maggio, il mercato del lavoro italiano ha subito
una parziale battuta d’arresto rispetto all’andamento numericamente positivo dei mesi
precedenti. Sono diminuiti in particolare i lavoratori uomini, con -27mila unità, mentre
sono aumentate le occupate donne, con +11mila unità. A maggio crescono soprattutto gli occupati
a tempo indeterminato, +29mila unità, ma non abbastanza per compensare il calo degli occupati
indipendenti, che diminuiscono di 42mila unità. Se si osserva l’andamento annuale, infatti,
prendendo in considerazione il periodo maggio 2023-maggio 2024, gli occupati a tempo
indeterminato sono cresciuti di 498mila unità, raggiungendo il più alto numero di sempre. Sono
aumentati anche gli occupati indipendenti, mentre sono diminuiti di 77mila unità gli occupati a
termine. Permane invece una forte criticità per quanto riguarda la quota di inattivi, che da
febbraio non hanno mai smesso di aumentare, con +34mila unità anche a maggio. Un dato da non
sottovalutare, soprattutto se si considera che l’aumento di inattivi si concentra in particolare fra i
più giovani, nella fascia 15-24 anni, dove diminuisce anche il tasso di occupazione (-0,2%). Resta
invece stabile il tasso di occupazione fra i 25 e i 34 anni, dove aumenta il tasso di disoccupazione,
come conseguenza “positiva” del calo dell’inattività in questa fascia.
A maggio è aumentata l’occupazione anche nel segmento 35-49 anni, mentre è calata tra gli over
50. Osservando però il dato trimestrale, si può notare come proprio nella fascia over 50 gli
occupati siano aumentati di 99mila unità e solo di 56mila unità fra i 35 e i 49 anni, mentre tra gli
under 35 l’occupazione è addirittura calata. Le ragioni di questa flessione dell’occupazione sono
molteplici e complesse. Tra i fattori che potrebbero aver influenzato questa dinamica, si possono
citare: Il contesto economico globale, con il prosieguo della guerra in Ucraina, l’inflazione e
l’aumento dei tassi di interesse hanno creato un clima di incertezza che ha frenato gli investimenti
e la crescita economica. Le trasformazioni del mercato del lavoro, con l’aumento della
digitalizzazione, l’automazione e la delocalizzazione stanno modificando profondamente le
competenze richieste e le opportunità di lavoro. Le politiche del lavoro, dove le misure adottate
dal governo per sostenere l’occupazione e favorire la ripresa economica potrebbero aver prodotto
effetti diversi da quelli attesi. È difficile fare previsioni precise sull’evoluzione del mercato del
lavoro nei prossimi mesi. Tuttavia, i dati ISTAT di maggio suggeriscono che il percorso verso la
piena occupazione sarà più lungo e tortuoso del previsto.
Francesco Seghezzi, Presidente ADAPT, ha dichiarato: “Su base annua i dati sull’occupazione
femminile mostrano una crescita che è quasi il triplo di quella maschile, +3% contro +1,2%. Segnali
positivi soprattutto se si considera la distanza che ancora separa l’occupazione femminile in Italia
rispetto alla media europea. Il cambio di rotta, quindi, è solo parziale perché la crescita
dell’occupazione stabile non si ferma e anzi tocca un nuovo record, con quasi mezzo milione di
nuovi occupati a tempo indeterminato in un anno. In sintesi, l’andamento dell’occupazione in Italia
ha visto un leggero peggioramento in termini di numero di occupati, ma i due dati a cui prestare
davvero attenzione sono, da un lato un’occupazione over 50 che sul trimestre continua a crescere
(a tempo indeterminato) e dall’altro l’occupazione under 35 che sullo stesso periodo diminuisce,
con un nuovo passo avanti nella trasformazione strutturale che il mercato del lavoro italiano sta
vivendo.”.
MAURIZIO DONINI