Eccellenze Marchigiane

UMANI RONCHI, IL CASAL DI SERRA 2022 NELLA TOP 100 DI WINE SPECTATOR

Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore della cantina marchigiana tra i quattro bianchi Made in Italy entrati nell’Olimpo enoico della rivista americana per il 2024
Osimo (Ancona) – Nel suo quarantesimo anniversario il Casal di Serra firmato Umani Ronchi, annata 2022, entra nella Top 100 di Wine Spectator, la classifica dei cento migliori vini al mondo stilata per il 2024 dall’autorevolissima rivista statunitense, considerata la Bibbia dell’enologia internazionale.
Un riconoscimento prestigioso per la cantina marchigiana guidata da Michele Bernetti e per il suo Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore, consacrato dall’influente testata come eccellenza del panorama enoico mondiale.  Ma c’è di più. Su 20 vini italiani selezionati, solo quattro sono bianchi. Tra questi la storica etichetta dell’azienda con sede ad Osimo, che continua così a testimoniare il grande successo del Verdicchio e delle Marche del vino nei mercati internazionali.
“Siamo onorati di essere presenti nella Top 100 di Wine Spectator – commenta il titolare di Umani Ronchi, Michele Bernetti – e la scelta del Casal di Serra è per noi motivo di grande soddisfazione. La nostra cantina è stata tra le prime a credere tanti anni fa nelle potenzialità di un vitigno come il Verdicchio, che coltiviamo da 60 anni nel cuore dei Castelli di Jesi, oggi espressione di un territorio bianchista tra i più apprezzati a livello internazionale. Si tratta di un vino capace di parlare tutte le lingue, tra i migliori ambasciatori che le Marche hanno per promuovere la propria ricchezza qualitativa”.
Il Casal di Serra 2002 si è posizionato 60° nella Top 100 della rivista americana. Un appuntamento annuale, attesissimo dai produttori, che premia etichette e regioni emergenti, ma anche aziende tradizionali in grado di esplorare nuove direzioni.
Le selezioni si fondano su quattro criteri: la qualità in base al punteggio, il valore in relazione al prezzo, la disponibilità nel mercato statunitense e, soprattutto, il “fattore X”, ovvero le emozioni suscitate durante la degustazione.
Non si tratta dunque di una “lista della spesa”, ma piuttosto di una guida alle aziende vinicole da tenere d’occhio in futuro, di una riflessione sui produttori e sui vini che ogni anno entusiasmano i redattori di Wine Spectator.