Alla cantina Belisario di Matelica i premi “Cantina Cooperativa dell’anno 2025”
Antonio Centocanti (Presidente): “Da 54 anni questa azienda lavora per dare motivo di vita ai vigneti dell’Alta
Vallesina e per dare dignità ai lavoratori della cantina”
MATELICA – Cantina Cooperativa dell’anno 2025 e Tre Bicchieri per il Cambrugiano Ris. 21,
assegnati alla Cantina Belisario di Matelica. Un’eccellenza marchigiana nello strategico settore
vitivinicolo nazionale e regionale ha conseguito entrambi i premi che saranno riportati all’interno
della prestigiosa e riconosciuta guida ‘Vini d’Italia 2025’ del Gambero Rosso. “Siamo felicissimi e
soddisfatti per il riconoscimento Cantina Cooperativa dell’anno 2025, significa che abbiamo
sbagliato poco. Il Gambero Rosso per motivi storici, per le tante persone che fanno parte del panel
giudicante, per la capillare conoscenza della vitivinicoltura italiana sia a livello di prodotti che di
imprese, ha un metro di giudizio molto oggettivo, scevro da preconcetti legati a metodi, modi,
filosofie produttive. Quindi essere la Cantina Cooperativa dell’anno nella Guida dei Vini D’Italia
2025 significa solo che è stata evidenziata in Belisario una costanza comportamentale, uno stile, un
percorso progettuale, un uso della storia per costruire il futuro, anche un modo pacato, umile ma
fiero di fare impresa che insieme hanno costruito un successo”, le parole di Antonio Centocanti,
Presidente della Cantina Belisario di Matelica, durante la cerimonia di consegna dei premi che si è
svolta oggi, 13 ottobre a Roma, Teatro Brancaccio, alla presenza, tra gli altri dei curatori della guida
del Gambero Rosso Giuseppe Carrus, Gianni Fabrizio e Marco Sabellico.
“Il ‘genius loci’, nell’ambito di un territorio che ci ha dato tutto e al quale abbiamo dato tutto fin
dalla nostra fondazione come cantina sociale, sono i motivi conduttori di ogni nostro pensare e fare.
Il legame con il territorio supera gli stereotipi e la retorica di quasi tutti gli storytelling del mondo
vino: dal 1971 è vita vissuta, non argomento di comunicazione e marketing. Da 54 anni questa
azienda lavora per dare motivo di vita ai vigneti dell’Alta Vallesina e per dare dignità ai lavoratori
della cantina. E per conseguire questi duplici obiettivi, bisogna produrre vini molto buoni con prezzi
giusti, vini che emozionano, vini che si fanno amare”, ha proseguito Centocanti.
Un traguardo, certamente. Ma anche un punto prestigioso dal quale ripartire. “Essere Cantina
dell’anno 2025 ci consentirà un ulteriore step internazionale con l’anteprima di Chicago del 20 e 21
ottobre prossimi e agli eventi Tre Bicchieri® nel mondo organizzati dal Gambero Rosso”, ricorda il
presidente Centocanti. Ma non è certo la ‘vetrina’ che insegue la cantina Belisario, anzi. L’enologo
Roberto Potentini, infatti, è già proiettato sul futuro. “I nostri progetti si dividono in due grandi
temi: il primo è la conferma continua delle nostre origini, producendo vini come il Cambrugiano, il
Meridia, il Del Cerro, i Vigneti B, il San Leopardo, spinti dalla ricerca del miglioramento continuo e
della qualità, ma nel solco di stili maturati in 37 anni di vinificazioni di queste etichette. Alla
Belisario sappiamo molto bene che l’aspetto più difficile non è il ‘fare’, ma il ‘ripetersi
migliorandosi’. Il secondo tema è la lettura della storia presente e la visione del futuro:
Animologico, Noi150, le bolle dei Nadir ed altre etichette di progetti vitivinicoli più nuovi e
innovativi, sono figli del pensare al futuro. Una filosofia che ci spinge a non produrre e proporre ciò
che già gli amanti del vino trovano da altri e copiarli. Noi, alla Belisario, siamo animati nel ricercare
l’oltre, il domani, il desiderio futuro dei consumatori, i loro desideri, anticipandoli o determinandoli
ex novo”, conclude Potentini.