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Il Sindaco perde la brocca e Cronache Fermane fa la grancassa

Alcuni giorni addietro il sindaco di fermo nel corso di una intervista sui disagi del quartiere di Lido tre Archi, come oramai capita sovente perde il senso della misura ed attaccca senza mezzi termini un cittadino, Gabriele Voltattorni, presidente del comitato dei residenti del quartiere, reo di non collaborare con l’amministrazione o peggio di remare contro.

Il sindaco avrà pure il diritto di togliersi i sassi dalle scarpe, ma sarebbe opportuno anche che si togliesse le fette di salame dagli occhi, che non vedono la realtà o vogliono vederla per compiacere certi poteri inamovibili.

Ci  poi altre spiegazioni al nervosismo del sindaco, una il netto calo di popolarità della sua amministrazione ed in particolare di alcuni assessori, il dissenso non certo segreto di alcuni consiglieri comunali di maggioranza verso l’operato del sindaco e di alcuni assessori e non ultimo l’operato generale dell’amministrazione sempre più lontana dagli interessi della città, vedasi il tracollo e la desertificazione del centro storico.

Purtroppo a diversi giorni dall’intemerata gli organi di stampa ed in particolare Cronache Fermane unico ad aver fatto il nome del reprobo non hanno trovato tempo e modo per pubblicare la nota di Voltattorni in risposta alle accuse sconclusionate e false del sindaco, così la pubblichiamo di seguito al fine di far conoscere ai lettori e ai cittadini fermani da chi sono guidati, speriamo per poco ancora!

———————————————— Di seguito la nota di Voltattorni mai pubblica da Cronache Fermane……………………………………

Il presidente del comitato di quartiere di Lido Tre Archi, Gabriele Voltattorni,  non ci sta all’attacco subito da parte del sindaco di Fermo Paolo Calcinaro sui tanti nodi irrisolti  della costa fermana, e respinge al mittente le accuse e le critiche ricevute. “Che il sindaco Calcinaro non avesse stile politico e personale – attacca Voltattorni – è materia che aveva dimostrato nel corso degli anni, ma l’attacco personale rivoltomi dalle pagine di alcuni organi di stampa lascia trasparire un nervosismo esasperato” . Per Voltattorni  il sindaco ha voluto togliersi alcuni sassolini dalle scarpe ma – dice –   “avrebbe fatto bene a ricordare che il sottoscritto  da anni vive e lotta nel quartiere per migliorarne le condizioni di vita a tutti i livelli, dalla gestione delle amministrazioni condominiali costose e poco trasparenti, all’innalzamento dei livelli di sicurezza con la lotta senza quartiere alle occupazioni abusive e allo spaccio di droga  generalizzato che ha assunto proporzioni inimmaginabili”. Poi il presidente del comitato  argomenta: “Il sindaco non rammenta quanto fatto nel giugno 2020 con la sottoscrizione del memorandum sulla sicurezza, presto disatteso con la  gestione affidata ad un suo assessore, mentre la figura centrale del delegato del sindaco alla sicurezza veniva derubricata in ufficio del sindaco, e questo mi chiedo  in ossequio a chi? Peraltro al sindaco voglio ricordare che lo stravolgimento del memorandum ha portato alla strutturazione di un controllo di vicinato inefficace  e inutile nella forma e nella sostanza, alla completa inoperosità del delegato da lui stesso designato, mai intervenuto realmente a suggerire o  segnalare correttivi nell’ambito della sicurezza del quartier”. Voltattorni è un fiume in piena. “Voglio  rammentargli che il  sottoscritto non ha mai remato contro, semmai il sindaco ha sempre tentato di minimizzare i fenomeni delinquenziali fino a quando non sono diventati eclatanti come nel caso delle dimissioni del direttivo del centro sociale. Personalmente  ho sempre suggerito soluzioni, certo non in linea con quelle del sindaco fatte di opere pubbliche, faraoniche che poco o nulla hanno a che spartire con la necessità di sicurezza del quartiere. Ma si tratta di opere, caro Calcinaro, sulla cui entità della spesa  sarà forse necessario un approfondimento e una forte attenzione da parte dei cittadini elettori, o vuole stendere un velo pietoso anche sulle spese per la videosorveglianza e sulla sua efficacia?”

Poi, rivolgendosi sempre al sindaco, Voltattorni aggiunge: “Se pensava caro Calcinaro  di intimorirmi attraverso la stampa, come può essere successo con qualcuno nel passato, ha sbagliato indirizzo. Capisco che lei non tollera le critiche, la voglia di trasparenza, e  il sostegno di personaggi con interessi opachi nel quartiere oltre al profluvio di interventi sul sociale come se fermo fosse la città con più poveri nel Paese, quello che non capisco e non capiscono gli abitanti di Lido tre Archi è da dove nasca tutto il suo ottimismo” Poi la  chiosa: “I prezzi delle abitazioni continuano a scendere ed essere l’obiettivo di predatori di case,  le occupazioni continuano con maggiore violenza e forme mirate di aggressione alla proprietà, lo spaccio di droga e il proliferare della malavita (di grosso calibro) per stessa ammissione di un suo sodale è all’attenzione degli organi inquirenti, ma è sicuro caro sindaco di parlare del quartiere di Lido Tre Archi? I suoi toni sono troppo enfatici e troppo sopra le righe, il malessere verso la sua gestione serpeggia in molti quartieri di questa città tentacolare e lei sa meglio di me che non basteranno tanti cantieri a risollevare le sorti della sua amministrazione, perché anche da questo modo di fare torneranno indietro solo nuove tasse e addizionali più alte per i cittadini di Fermo”.