Ascoli

Ascolanità, cibo e cultura del territorio Per la Festa di Sant’Emidio, un primo piatto dedicato al Patrono

Una dichiarazione d’amore alla propria città.
Il ristorantino Ci.Bo rivisita la pietanza tradizionale per eccellenza di Ascoli Piceno, l’oliva fritta: “Un modo per tenere vivo il carattere istrionico dei prodotti tipici, ponendo l’accento sulla schiettezza ascolana a noi cara”.

Si avvicina il 5 agosto e la città di Ascoli Piceno è già in fermento: con gli echi della Quintana che ancora risuonano per le vie, la Festa del Patrono è alle porte.Un momento che ogni ascolano DOC vive con molta emozione e che attira sempre tantissime persone.

«La Festa di Sant’Emidio per noi è sempre stata una ricorrenza speciale – afferma lo chef del Ristorantino Ci.Bo in Corso Trento e Trieste – e ho sempre avuto il desiderio di contribuire a questo spirito di pura ascolanità in ogni ambito che mi vedeva impegnato». Collegato con il Ristorantino è anche Palazzo dei Mercanti, un antico convento, ora elegante Dimora Storica & Spa, che sottolinea in maniera profonda il passaggio del tempo e l’importanza della storia della cittadina picena, rappresentata così a tutto tondo tra gastronomia e cultura.

L’arte culinaria ascolana ha certamente un fiore all’occhiello: le olive fritte sono un imperativo categorico per chiunque venga a visitare la città e motivo di anatema per un ascolano che non mangi questa prelibatezza almeno una volta alla settimana!

«Abbiamo pensato che fosse un piatto da riproporre sotto una veste diversa – commentano ancora da Ci.Bo, che, aperto dal 2017, ha subito recentemente una felice metamorfosi, da panineria a ristorantino – per far apprezzare la genuinità delle materie prime che proponiamo nei piatti del nostro menù.

Una piccola variazione sul tema, per celebrare il patrono e per offrire ai nostri avventori questa squisitezza, sempre in linea con la filosofia del ristorantino: una ricetta con personalità, pochi ingredienti e sapori sinceri che evocano con il cibo l’essenza del nostro territorio, cosa mettono in tavola gli ascolani. Emozione e gusto, con un pizzico di creatività».

Lo chef di Ci.Bo è Mauro Gaspari, anche lui ascolano doc come la perla fritta che incanta il mondo, e propone la sua personale versione in un primo piatto, scomponendo gli ingredienti e unendoli in maniera diversa ma sfiziosa. Dalla Tenera Ascolana, al pane grattugiato come ottimo condimento per il Boccolottone del pastificio locale Baldoni di Grottammare.
Protagonisti anche i tre i tagli di carne che compongono la farcitura della classica oliva fritta: manzo, pollo e maiale, insieme agli aromi classici del soffritto. Una volta spadellati si lasciano riposare e poi, cotta la pasta, si condisce con questo profumato ragù bianco. Sopra va messa la regina del piatto: l’oliva tagliata a spirale e fritta.

«Non vi possiamo svelare tutti i segreti del nostro chef – conclude lo staff di Ci.Bo – perché sono stati tramandati da generazioni. Ve ne possiamo dire solo uno, ossia la nostra ricerca di produttori locali. La nostra missione è quella di far conoscere ai clienti la tradizione e la storia ascolana attraverso i nostri menù: la vera innovazione è che la proposta cambia ogni giorno. Ci vuole estro, esperienza e profonda conoscenza dei prodotti. Genuini, freschi, schietti e sinceri. Per Sant’Emidio abbiamo fatto un’eccezione, anticipando questa piccola news del menù, per celebrare in maniera diversa e creativa la Festa del Patrono».

Letizia Bellabarba

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Account Executive / Content Manager