Regione

FILT CGIL MARCHE SU NOMINA PRESIDENTE AUTORITA’ PORTUALE

VICENDA IMBARAZZANTE, LETTERA AL MINISTRO DEI TRASPORTI PER
UNA RAPIDA DECISIONE PER DIREZIONE PORTO ANCONA

Per la Filt Cgil Marche, la vicenda della nomina del presidente dell’Autorità
Portuale del mare Adriatico centrale risulta paradossale e imbarazzante sin dallo
inizio e il rischio, a questo punto, è di dilatare i tempi oltremodo. In tal senso, la
Filt Cgil Marche intende proporre a tutti gli operatori del porto di Ancona,
d’inviare una lettera al ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini. Obiettivo:
chiedere una rapida decisione per la direzione del porto di Ancona.
Oggi e’ facile per qualcuno scaricare su altri la responsabilità di una scelta che
nulla aveva a che fare con quanto previsto dalla riforma della legge sui porti, in
particolare all’art. 8 comma 1: la nomina è del ministro d’intesa con i presidenti
delle Regioni interessate. Se poi si sceglie un candidato privo delle caratteristiche
previste dalla norma occorre anche assumersene la responsabilità . Ci piace
ricordare che il Presidente rappresenta tutta l’Autority, nata dalle lotte dei
lavoratori ,delle imprese e anche delle istituzioni locali che, con il tentativo
dell’allora Ministro Lupi, avrebbero voluto il porto di Ancona raggruppato ai porti
del nord adriatico facendogli perdere la sua collocazione di porto core di II livello.
Fu grazie allo sciopero generale dei porti del 6 marzo 2015 che il Ministro Del Rio
dette una accelerazione a quel cambiamento che chiedevano sia le parti sociali sia
le istituzioni locali per non disperdere il patrimonio di competenze, collocato in un
quadro europeo che fa riferimento alle reti TEN-T.
I numeri dell’Autority , oggi, nonostante il difficile periodo della pandemia
dimostrano come quella scelta sia stata felice. E’ questo merita un salto in avanti
con la nomina di un Presidente con competenze chiare e certe, così come
prevede la legge, ma soprattutto legato al territorio. Infatti, all' interno del porto
entrano quotidianamente circa 6000 lavoratori con tutti i problemi che ciò
comporta e cioè legalità negli appalti, salute e sicurezza, applicazione dei CCNL ,
autoproduzione e tanto altro e il presidente gioca un ruolo fondamentale nel
sistema economico del porto. L' immobilismo rischia di disperdere le opportunità
di sviluppo delle Marche attraverso le grandi infrastrutture intermodali tema
centrale nel PNRR .E l' attendismo e una dilatazione dei tempi non sono più
giustificati . Lo scalo ha bisogno di opere , in particolare per il Porto
Internazionale di Ancona ,il completamento della banchina Marche, il

completamento degli spazi dietro la banchina , l’abbattimento di parte del vecchio
molo per favorire l’ingresso più agevole dei traghetti, e altre opere ove si tenga
insieme il tema della sostenibilità ma la necessaria ripartenza dello scalo dorico.
Fondamentale è, infine, la realizzazione del collegamento con la viabilità nazionale
che superi le difficoltà che da troppi anni pesano sulla città di Ancona e
sull’economia del porto; l'uscita a Nord è purtroppo scomparsa dalle opere
collaterali e finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza .