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Festa della candelora tra fede e tradizione a Moie

La festa della candelora si celebra il 2 febbraio e dal punto di vista religioso ricorda la Presentazione di Gesù al tempio che cade a 40 giorni di distanza dal Natale; è nota anche come la Purificazione di Maria. In questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo “luce per illuminare le genti”. Celebrata già dall’imperatore Giustiniano, fu adottata a Roma fin dal Settimo secolo, con una processione penitenziale istituita da Papa Sergio I (687-701). Lo stesso nome, candelora, è da attribuire all’usanza di benedire le candele e di portarle in processione. Candele a cui la tradizione e la devozione popolare hanno attribuito benefici , contro le forze del male. A Moie per lo più nel passato, le candele poste all’entrata della monumentale Abbazia di Santa Maria, venivano prelevate dai fedeli e benedette dal Parroco durante la Santa Messa. Terminata la funzione, venivano accese e portate a casa come segno di Cristo “ Luce e Purificazione”. La candela veniva custodita devotamente, difendeva la casa dal male. I moiaroli rammentano inoltre che la candela della candelora, veniva accesa durante un temporale, per preservare il raccolto da eventuali grandinate. Un proverbio molto diffuso legato a questa giornata: “Candelora, Candelora dall’inverno semo fora; se ce nengne e se ce pioe ce ne sta quarantanove; se c’è sole o solicello ce ne sta trenta di invernicello”. La tradizione pone in evidenza che se il giorno della candelora il tempo è bello, l’inverno è ormai agli sgoccioli, altrimenti ci sarà ancora più di un mese di freddo.

 

Daniele Guerro