Attualità a cura di Maurizio Donini

Il barometro politico di Gennaio 2021

L’argomento principe dell’inizio 2021 è, assolutamente e ovviamente, la crisi di governo con l’uscita di Italia
Viva dalla maggioranza. Cittadini fans di giuseppi e politici a strapparsi le vesta come se tutto ciò fosse una
novità, un evento inaspettato, ma tutto questo corrisponde alla realtà? Gli attacchi a Matteo Renzi, novello
Bruto e reo di lesa maestà per avere detronizzato l’uomo proposto dal ticket Casaleggio-Di Maio un paio di
anni fa è certamente persona e politico dagli appetiti robusti, ma dalla scarsa intelligenza politica, ma
nemmeno lo si può classificare come stupido o semplicemente egocentrico.
Quali che siano le mire e gli obiettivi, più o meno dichiarati, del monello di Firenze, onestà intellettuale
obbliga ad ammettere che i punti di contrasto sono certamente reali. La delega dei servizi segreti che
Conte, ricordiamolo caso unico tra i tanti premier passati, voleva assolutamente tenersi stretta per motivi
mai chiariti è uno. Aggiungiamo il recovery plan ancora da scrivere malgrado i continui solleciti della UE,
cambiato in fretta e furia per accontentare Renzi, dimostrando che, evidentemente, era stato scritto tanto
per riempire pagine. La gestione monocratica dell’esecutivo da parte del premier, dpcm pubblicati dopo
averli messi a disposizione di alleati e parlamento solo poche ore prima. Decisioni prese a tarda notte e
poste in essere la mattina senza consultazioni, analisi e dati misteriosi con restrizioni basate sui famosi 21
parametri, mai portati alla luce. Troppe decisioni improvvisate, e sbagliate, e tante ‘non decisioni’, Conte si
è dimostrato spesso una sorta di ‘re tentenna’. Tutti gli atti che potevano risultare sgraditi ai suoi referenti
sono stati rimandati sine die, il MES è un nome per tutti, ma si potrebbe proseguire.
Su Conte qualcuno cade ancora dalle nuvole, ma riassumendo la sua biennale carriera politica, ricordiamo
come abbia condiviso e autorizzato tutti i provvedimenti del duo Salvini-Di Maio, economicamente
disastrosi per le esauste casse dello stato, quota 100, reddito di cittadinanza (il caso navigator tanto per
fare memoria), e via dicendo con prebende e regalie a tutti, per sorvolare sui decreti liberticidi
tranquillamente passati senza battere ciglio. Al secondo giro Giuseppe Conte si è dimostrato un politico
valido per tutti i momenti, sostituito Salvini con il PD di Zingaretti ha sconfessato quanto fatto l’anno
precedente, purtroppo ogni commento pare inappropriato a un linguaggio civile. Ma se tutto ciò non
bastasse possiamo scendere ancora più nello specifico tecnico, l’Italia a dicembre 2019 non solo era in
recessione tecnica, ma non aveva ancora recuperato, unico paese europeo, i livelli pre-crisi 2009. A oggi le
previsioni degli analisti dicono che nel 2025 saremo l’unico paese europeo a non essere ritornato ai livelli
pre-covid, e quindi nemmeno a quelli pre-crisi 2009.
Sapete cosa è la ‘narrazione’? E’ la costruzione di una storia a uso del mondo esterno, in questo caso
bisogna dare atto a Rocco Casalino, egocentrico, prevaricatore, antipatico, dai modi cialtroneschi anche, di
essere stato bravissimo a creare l’effetto Conte. Ha trasformato uno sconosciuto avvocato toscano
nell’uomo cui tanti guardano come se fosse il salvatore della patria contro la pandemia, ha opposto un
uomo elegante, colto, educato, al becerismo di Salvini e Meloni, nascondendo perfettamente la sua
mediocrità. In quanto alla gestione della pandemia possiamo, velocemente, ricordare i numeri italiani che
chiamano il peggiore risultato al mondo, con dati che se fossero veritieri nell’oggetto, troverebbero
spiegazione solo sull’avere una sanità inferiore a quella del terzo mondo e di paesi quali l’India, il Brasile, la
Romania. Una gestione che vede la Procura di Bergamo sequestrare i devices di Brusaferro per indagare
sulla strage di Nembro e Alzano. Una gestione basata su un piano pandemico del 2006 mai aggiornato, e
che l’hombre del partido dell’ineffabile ministro Speranza, il dott. Ranieri Guerra, ha cercato di fare
modificare all’OMS con tanto di pressioni fuori luogo.
Impossibile votare durante la pandemia? L’argomento è degno di un partito come il M5S che propugna
l’inutilità del Parlamento da sempre. Forse inopportuno, ma non impossibile, in tutto il mondo si è votato e
si voterà senza problemi, USA, Georgia, Portogallo (malgrado la Presidenza UE in corso), Francia, sono lì a
dimostrarlo.
MAURIZIO DONINI