slider

Mentana modera il primo incontro pubblico tra i sette candidati alla regione Marche

Di Paola Pieroni
Primo incontro pubblico per conoscere e confrontare le diverse prospettive dei sette candidati alla presidenza della regione Marche nel terrazzo della comunità
di Capodarco di Fermo. A moderare ieri il dibattito ci ha pensato il giornalista Enrico Mentana, che nelle Marche è di casa: “Quando don Vinicio chiama, io
rispondo”. Presenti 230 persone, tra cui anche Diego della Valle e oltre 100 quelle escluse per le norme anti-assembramento. Don Vinicio Albanesi, padrone di
casa lancia un appello di coesione: “Abbiamo bisogno di molta coesione, le Marche non hanno un volto, non riusciamo a fare corpo, con una frattura tra le
Marche nord e quelle Sud, che poi si ritrova nella programmazione degli interventi”. L’iniziativa è del Centro studi Carducci, un ‘organizzazione non schierata
politicamente. Il presidente Luca Romanelli ha consegnato a tutti i candidati una proposta per il Fermano e per le Marche, per ripartire e rilanciare, con
l’obiettivo di restituire protagonismo ai giovani. La dott.ssa Annarita Ianetti del movimento 3V, Vaccini-Vogliamo Verità, parte dai concetti di salutogenesi per
spiegare il partito. “La malattia non si misura rispetto ad un dato di organo, ma rispetto ad una dimensione più complessa….e Mentana interviene
punzecchiando la dissertazione medica: “Non ha sbagliato convegno??”Per Ianetti cura e obbligo sono in contrasto con il suo pensiero, perché l’obbligo
produce nel soggeto delle risposte molecolari che portano alla malattia. Per questo e altri motivi il partito si schiera contro i vaccini, contro l’euro, con la
prospettiva di coniare una moneta marchigiana, tra i punti salienti. Poi è la volta del partito di Vox Marche, con la candidata Sabrina Bonzato, movimento che
ha per leader il filosofo Diego Fusaro. Loro si pongono in una posizione di No Regime Covid. Di fatto non sono negazionisti del Covid-19, bensì contro la
gestione politica anticostituzionale, antidemocratica che ha compresso la libertà individuale. Mentana passa la parola a Roberto Mancini del partito Dipende da
Noi. Il partito ha un orientamento di sinistra etica, dove sinistra indica l’inclusione e l’etica, l’arte di abitare insieme senza distruggere, per cui la politica
dovrebbe essere un’etica applicata e non un circuito di potere, senza un’umanità con un prendersi cura delle persone, “i soldi da soli non portano la soluzione
dei problemi”. “Il vero pericolo è la sfiducia radicata”- osserva Mancini, “Ricostruire questa fiducia democratica è il nostro obiettivo”. Mangialardi si dichiara
il candidato del centro sinistra grazie all’appoggio e al confronto arrivato con i sindaci del territorio: “Se non ci fossero stati loro, io non sarei qui”.
Ricordiamo che Mangialarardi si è dimesso solo qualche giorno fa dalla carica di presidente Anci, dopo che a più riprese l’opposizione aveva dichiarato il suo
ruolo di candidato in conflitto con l’ organo antipolitico dell’Anci. Poi è la volta di Acquaroli: “Noi abbiamo una visione per i giovani, gli imprenditori, i
territori. Vogliamo rilanciare con un atteggiamento di inclusione, con al centro le eccellenze del territorio che dobbiamo sostenere, senza che le persone
abbandonino le nostre terre”. Una visione che mira al meno assistenzialismo, non come negazione ma per avere più opportunità e restituirle alla Regione
Marche. Per Mercorelli del M5s: “Noi possiamo fare la differenza, essendo un partito libero di scegliere i migliori per la rinascita di questa terra, con il nostro
motto Ricominciamo. I soldi del Recovery Fund sono importanti, ma bisogna prima riprogrammare le Marche per rilanciarle, sapendo gestire e strutturare bene
i soldi che arriveranno, altrimenti questo sarà un pericolo. Dobbiamo ragionare le Marche per il naturale pettine delle nostre vallate. Portare la banda larga nei
comuni, con una connettività spinta. Rinnovare la regione con scelte ardite” e fa l’esempio del portale marchigiano su Amazon dove inserire tutti i prodotti
marchigiani. Per lui l’applauso più grande arrivato dai presenti. Conclude Pasquinelli della lista comunità che la definisce “un’intuizione di 200 anni fa con
idee attuali”. “Ricchezze concentrate in poche mani. Il partito dei lavoratori vorrebbe cambiare il paradigma”. Proposta nata dal basso, con un alleanza non con i
partiti ma con i lavoratori, intesi come operai, imprenditori, partite iva e disoccupati. “Vorremo inserire un’ammortizzatore sociale da integrare ai salari troppo
bassi, perché la questione della povertà non è solo per coloro che non hanno il lavoro”, aggiunge Pasquinelli.
Dal Blog: Le News di Paola Pieroni