Politica

Leonardi (FdI): “Mangialardi dovrebbe pensare a dimettersi dal suo ruolo di presidente Anci

Per quanto permesso dalla legge rimane pur sempre discutibile la candidatura a presidente della regione di Maurizio Mangialardi, che in piena campagna elettorale
continua a ricoprire il ruolo di presidente nell’associazione dei comuni di Anci Marche. Un organo di per sé super partes, che il centro destra ha sempre considerato
incompatibile con il ruolo di candidato governatore. Dopo la proposta di dimissioni, avanzata a gran voce dal capogruppo di Forza Italia, Francesco Battistoni e la lettera
scritta indirizzata al presidente nazionale Anci, anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Elena Leonardi, scende in campo per rilanciarne la proposta: “Mangialardi,
mentre dal palco avvia la sua campagna elettorale, dietro le quinte continua a vestire i panni dell’Anci e utilizza quella che dovrebbe essere la neutralità imposta dal ruolo,
per fare la sua personale propaganda elettorale. Più che chiedere incontri tardivi, nell’agenda dei vari Governi, che portano tutti la firma dei suoi partiti e alleati di
maggioranza, Mangialardi dovrebbe pensare a dimettersi dal suo ruolo di presidente Anci Marche, proprio per rispetto di quegli stessi sindaci che oggi dice di voler
difendere e che, invece così facendo strumentalizza. I terremotati, orami esasperati da quattro anni di inerzia e di promesse non mantenute, non dimenticheranno che il
candidato Mangialardi, che oggi si nasconde togliendo i simboli dai suoi manifesti elettorali, appartiene allo stesso partito che ha impostato tutte le norme burocratiche e
farraginose in tema di terremoto senza mai ascoltare i terremotati, né accolto le numerose e reiterate modifiche di interventi, necessari per sbloccare la ricostruzione”. Il
primo cittadino di Senigallia Mangialardi, sembra invece restare del tutto indifferente e rimanere nei suoi passi, considerando non sua abitudine lasciare gli incarichi
incompiuti. E c’è chi è pronto a scommettere il grande vantaggio elettorale. Le questione qui è una: la scelta di non dimettersi subito da un incarico dal carattere neutrale,
quando si decide di candidarsi a presidente della regione. E sembra chiaro che il centro sinistra non considera questo elemento come problematico, anzi vantaggioso
soprattutto in un momento come questo. Il rischio è che Anci possa perdere la sua storica credibilità.
Paola Pieroni