Economia

Statali: nel 2021, più in pensione che al lavoro

Negli ultimi due anni le pubbliche amministrazioni hanno perso 190 mila addetti. Un numero che, non è stato compensato da altrettante
nuove assunzioni. A pesare sul sistema, l’invecchiamento e la Quota 100. Il prossimo anno il numero dei dipendenti in attivo sarà minore
del numero di persone uscite dal mondo del lavoro. Il dato è emerso nel corso di un forum sulla Pa, riportato dal Sole 24 Ore, che segnala,
tra l’altro, che il pubblico impiego sia sempre più anziano: 542 mila dipendenti hanno 62 anni, mentre 198 mila hanno maturato 38 anni di
anzianità, nel 2021 ci saranno quindi più pensionati che dipendenti. Ma a svuotarsi, oltre agli uffici, ci sono pure gli organici di Comuni e
Regioni, dove né concorsi né regole compensano in modo equo il turn over, introducendo parametri che si rivelano ancora più rigidi.
Questo equilibrio, già parecchio precario, si è scontrato col successo della Quota 100, che a fronte di un risparmio in bilancio di 1,4
miliardi di stipendi, ha visto crescere di 3miliardi i trasferimenti previdenziali. Nella pubblica amministrazione il pensionamento per limiti
di età raggiunge solo il 13,8% dei casi, contro il 20% del settore privato e il 28% fra i lavoratori autonomi. Non tornano i conti sul
pensionamento nemmeno a livello economico. Domandiamoci cosa ci sia di così sbagliato dietro tutti questi dati e se un sistema già in
crisi possa permettersi di ragionare in questi termini.
Paola Pieroni