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Bankitalia, fatturato Marche -25%. Confesercenti e Confcommercio: siamo ben oltre la soglia d’allarme

Nelle Marche crolla il fatturato del 30 %, con una riduzione media del 25% e nel trimestre la sospensione delle attività ha colpito in modo
marcato, impattando molto più che in altre regioni, dove il 43% dei lavoratori del nostro distretto è impiegato nella moda, nella calzatura
e nella meccanica. Questo è quello che emerge, dal rapporto stilato da Bankitalia e illustrato ieri in Ancona, dal direttore di sede Gabrielli
Magrini e Giacinto Micucci. Il report mette in evidenza, come il trimestre nero della quarantena -da marzo a maggio- abbia visto
l’economia frenare, bloccando molte attività produttive nelle Marche, impattando principalmente Montegranaro, culla della calzatura che
è risultata al primo posto a livello nazionale, a cui seguono le due zone del fermano di Porto Sant’Elpidio e Montegiorgio. Con il comparto
della musica, a subire perdite c’è stata Recanati e Pergola, come centro della meccanica in provincia di Pesaro e Urbino. Se manifatturiero
e servizi hanno impattato maggiormente, decisamente meglio sono andati i settori dell’alimentari e del farmaceutico. Per alcuni aspetti
l’impatto nelle Marche – come Magrini ha sottolineato- potrebbe essere più accentuato, me per altri più attenuato, grazie al turismo
regionale da sempre il tallone d’achille della regione. E in questo momento il turismo potrebbe davvero tradursi in un elemento di
resilienza. E intanto sono molte le attività che a macchia d’olio iniziano a chiudere. A Macerata la storica pasticceria Paolucci in centro ha
abbassato le serrande. A Pesaro in via Branca, il marchio di oggettistica Thun, ha chiuso definitivamente. A pochi giorni ha fatto seguito
anche il negozio Docksteps per la calzatura. In centro lo storico negozio Marconi di calzature non riaprirà più. E nella categoria, secondo
previsioni, da autunno potrebbero chiudere un’attività su tre. Per Confesercenti e Confcommercio siamo ben oltre la soglia d’allarme.
Paola Pieroni