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Macerata: rischio Cas per 200 persone a Camerino, ricorso al Tar

Contributo di autonoma sistemazione (Cas) nel mirino. A rischio il Cas per chi ha acquistato casa prima del novembre 2019, nei comuni di
residenza, limitrofi o nel comune dove ci si è trasferiti dopo il sisma del 2016. Con l’ordinanza n.670 del 2020 che, nella sola Camerino
interessa 200 persone, viene meno il Cas, il contributo dato ai cittadini che, in seguito al terremoto, avevano perso la casa. Un pool di
avvocati del maceratese sta portando avanti il Ricorso da presentare al tribunale del Tar del Lazio per far valere diritti uguali per tutti i
terremotati che hanno perso la casa prima e l’hanno acquistata poi. Le istanze dei difensori si muovono sia sull’aspetto geografico della
legge, sia su quello temporale-cronologico, dato che l’ordinanza emessa ha valore retroattivo e coinvolge chi, incentivato in un primo
momento all’acquisto di un immobile si è visto, in un secondo momento, escluso. Due sono dunque le ordinanze al vaglio dei legali: la
n.614 del 2019 e la n.670 del 2020. La prima, aveva introdotto, un contributo forfettario della durata di 36 mesi, per chi avesse acquistato
una casa. Ma il 9 maggio è intervenuta la seconda ordinanza n.670, con la quale è stato disposto che il Cas verrà sospeso ai proprietari sia
di un immobile nel comune di residenza, sia di uno limitrofo o in quello in cui ci si era trasferiti. Sull’interpretazione retroattiva
“gravissima”- così la definiscono gli avvocati-, i legali difenderanno in giudizio i cittadini.
Paola Pieroni