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Iva: Ipotesi di riduzione per un breve periodo.

Far ripartire i consumi abbassando l’Iva. Spunta anche questa di ipotesi, tra le misure nel progetto di rilancio del paese nella full immersion degli Stadi
Generali in corso. L’idea piace al Movimento 5 Stelle, molto meno al Pd. Il Ministro dell’Economia annuncia che in settimana verranno fatte simulazioni
per capire la fattibilità dell’intervento. Secondo i dati, contenuti nel documento tecnico del Decreto Rilancio, il taglio di un punto dell’aliquota ordinaria al
22% vale 4,3 miliardi, mentre la riduzione di un punto dell’aliquota ordinaria al 10% vale 2,9 miliardi. Un toltale di 7,2 miliardi, una cifra tutt’altro che
irrisoria e marginale. Ecco perché le ipotesi in campo sono diverse, semmai sul passaggio di alcuni beni al 22%, considerati di larghissimo consumo,
nell’aliquota più bassa al momento. Le ipotesi in campo dovrebbero comunque favorire le fasce più colpite dall’emergenza Covid-19, sia i cittadini che le
piccole e medie imprese. Su questa linea vanni visti i crediti di imposta al 30 %, previsti per i professionisti singoli e associati e gli esercenti, a partire dal 1
Luglio. Si guarda a quanto fatto dalla Cancelliera Angela Merkel, nel maxi piano di rilancio della Germania da 130 miliardi, che tra l’altro ha previsto anche
una riduzione dell’Iva dal 19% al 16 % per l’aliquota più alta e dal 7% al 5%, per l’aliquota più bassa, per un periodo di sei mesi, a partire dal primo luglio.
Il governo tedesco può dunque permettersi un’uscita di cassa di 20 miliardi. In Italia, oggi l‘Iva (l’Imposta sul Valore Aggiunto) prevede un’aliquota
ordinaria del 22% sulla base imponibile. Alcune particolari operazioni scontano l’Iva, ridotta al 10% e al 4%. Di sicuro l’eliminazione dell’aumento dell’Iva
e delle accise, non rientrerà per i prossimi anni, nei piani del Governo. E su questo punto è già stato firmato il documento di economia e finanza.
L’urgenza del momento, come sottolineano i deputati del Movimento 5 Stelle si concentra soprattutto sulle scadenze di giugno da far slittare e
prorogare almeno fino al 30 Settembre.
Paola Pieroni