slider

La chirurgia robotica a distanza arriva agli Ospedali Riuniti di Ancona

Presto in arrivo nelle corsie degli “Ospedali Riuniti di Ancona”, la chirurgia robotica “da Vinci”, l’ultima frontiere
della minichirurgia invasiva, che conferisce al gesto chirurgico una precisione non confrontabile con altre tecniche.
Il modello evoluto “da Vinci” si compone di bracci robotici, mentre il chirurgo rimane seduto presso un pannello di
controllo e guarda un’immagine tridimensionale della procedura, manovra i bracci con due pedali e due controlli
automatici. L’utilizzo di questa tecnologia robotica è una realtà consolida nel campo medico mondiale e italiano,
principalmente per gli interventi di chirurgia generale, urologia e ginecologia. “Il nuovo robot – spiega il professor
Mario Guerrieri, direttore della clinica Chirurgia Generale e d’urgenza presso ospedale di Torrette e presidente Sice
Chirurgia Endoscopica- potrà eseguire interventi di alta complessità con estrema efficacia, senza spostare il paziente
sul letto operatorio”. Molti sono i vantaggi di questa chirurgia robotica: minor margini positivi post chirurgici,
ridotta degenza ospedaliera, minor dolore post operatorio, cicatrici più piccole, minori rischi d’infezione. Gli
svantaggi: l’enorme costo dell’attrezzatura vista la complessità ingegneristica con la quale è stata progettata,
l’apprendimento più “lento” da parte dei chirurghi, se confrontato con altre tecniche e la limitazione della “libertà”
dei medici nel modificare l’iter dell’operazione che è già standardizzata dal software operativo. Il futuro di questo
robot ha risvolti rivoluzionari, perché potrebbe consentire, da un punto di vista tecnico, la possibilità di operazioni in
modalità remota, per esempio ad un medico americano, di operare un paziente in Italia.
Paola Pieroni