slider

Btp registra un record storico

La risposta dei privati dopo tre giorni dal collocamento del Buono del
Tesoro poliennale, meglio conosciuto come Btp, è stata sopra ogni
aspettativa. Il titolo indicizzato all’inflazione, lanciato dal Tesoro per
fronteggiare l’emergenza sanitaria post-Covid-19, ha raggiunto il valore di
22,297 miliardi di euro. Con questi numeri, la sedicesima edizione di
emissione Btp, registra un record storico. Il precedente record spettava
all’emissione nel novembre 2013, quando il Btp italiano raccolse 22,271
miliardi, quindi di livello leggermente inferiore. Metà degli ordini retail
sono arrivati dall’estero, in particolare da banche e asset manager di
elevato standing. D’altronde la crisi finanziaria è di dimensioni globali
perché globale è la dimensione del contagio. Gli investitori esteri, infatti,
sono i primi a vendere in fasi di turbolenza dei mercati, alla ricerca di
nuovi investimenti più proficui. Si sono così conclusi 383.966 contratti
privati per un controvalore pari a 13.997,606 miliari di euro. A questi
investimenti privati si sono aggiunte le altre 746 proposte di adesione da
parte degli investitori istituzionali (come banche, assicurazioni, fondi di
investimento e società specializzate), con un controvalore di 8,3 miliardi. I
titoli con una durata quinquennale e una scadenza fissata al 26 maggio
2025, prevedono un tasso cedolare (reale) annuo effettivo pari a 1,40%,
pagato in due cedole semestrali. A questa obbligazione (bond) verrà
riconosciuta al risparmiatore che la conserverà fino a scadenza, anche un
premio fedeltà dell’8 per mille, un rendimento doppio rispetto ai valori
riconosciuti nelle precedenti emissioni. Se i rendimenti sono
apparentemente buoni, i rischi sono maggiori. Ogni tipo di obbligazione
può avere caratteristiche diverse, ma il rischio principale che lo accomuna
è legato al fatto che questi titoli di credito che sono debiti di stato
potrebbero disattendere le aspettative qualora si andasse in default
(insolvenza) e cioè lo stato dichiarasse bancarotta. In quel caso gli
investitori dei Btp si ritroverebbero a non ricevere nessun rimborso del
capitale investito e quindi a perderlo del tutto. Il rapporto debito/pil è

arrivato a quota 132%, nel mondo l’economia sta rallentando, mentre il
prezzo del petrolio e le guerre commerciali fanno sentire i loro effetti. E il
rischio default è un’ipotesi concreta, dopo l’emergenza coronavirus. Il bel
paese è a rischio recessione e addirittura fallimento.
Paola Pieroni