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VERSO “FASE 2”….

Si ricontano i morti. In Italia, ma anche in molti degli altri Paesi colpiti dal coronavirus, i decessi
sono stati molto più numerosi di quelli che le cifre ufficiali e le statistiche ci hanno detto finora. Il
contagio sta comunque rallentando e anche nel nostro Paese ci si prepara alla ripresa con la Fase
Due.
In questo periodo di ansie, paure, dubbi, criticità, il nuovo virus “Covid-19-” ha e sta
caratterizzando le nostre giornate, la nostra professione, la vita di tutti i giorni, ma il nostro impegno
non si è mai fermato. Abbiamo visto colleghi ammalarsi, altri in quarantena, ma con innegabile
spirito di sacrificio e dedizione. Donne e uomini in divisa della Polizia di Stato di tutte le province
hanno proseguito la loro opera incessante, in ottemperanza dei vari decreti che si sono succeduti
insieme alle altre forze di Polizia.
Al di là delle questioni giornalistiche che danno previsioni a fantasia su un’ipotetica data e sul
fatidico “contagio zero” nelle nostre province, incombente aleggia la csd “FASE 2”, ovvero tutte
quelle direttive comportamentali e normative che caratterizzeranno la convivenza col Virus, finché
un giorno un vaccino ci restituirà una vita normale. Speriamo a breve.
È indiscusso ed indiscutibile che questo momento non potrà prenderci in contropiede e, a maggior
ragione, chi ha responsabilità di comando permettere che centinaia di donne e uomini in divisa si
trovino impreparati ad affrontare questa nuova fase.
In primo luogo vanno rivisti i posti di lavoro in cui è impensabile che si possa tornare alla baraonda
iniziale che già molti uffici avevano, per diverse ragioni. Analizzando i dati sui colleghi contagiati
nelle Marche, al 20 aprile, indicavano 20 positivi, 69 con manifestazioni sospette e 92 in quarantena
per contatti a rischio (di cui 82 hanno già terminato l’isolamento). Ebbene di questi numeri la più
colpita era la provincia di Pesaro. Ovviamente dal passato non si dovrebbe che imparare. Forse una
catena di superficialità, mista a logica impreparazione, hanno contraddistinto la fase 1 in alcune
province. Pertanto quest’ultima è stata tollerata fino ad un certo punto tanto che, quando i
personalismi hanno preso il sopravvento, abbiamo ritenuto indispensabile, insieme ad altre sigle
sindacali, intervenire. Amanti di una polemica costruttiva siamo certi che nella “FASE 2” ciò non
accadrà più.
Fatto sta che dobbiamo ancora capire come la FASE 2 verrà gestita, quali saranno le direttive ma è
certo che la medesima, in soccorso, dovrà essere faro per chi dirige gli uffici, il csd “datore di
lavoro”, che ai sensi dell’art. 17 e 28 del DL 81/08 è tenuto alla valutazione di “tutti i rischi”.
La specifica valutazione per il rischio da agenti biologici (covid19) è prevista dal titolo X.

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Una valutazione del rischio specifico per COVID 19 è obbligatoria per tutte le fattispecie in cui il
rischio legato all’attività sia diverso da quello della popolazione generale.
Dunque specifico della Polizia di Stato e di tutte le sue attività. Basti ipotizzare la riapertura degli
uffici al pubblico come Immigrazione PASI, solo per citare le più eclatanti, ma anche nella sola
trattazione dei fermati o arrestati da parte degli uffici operativi. In ultimo luogo, non per
importanza, tutti gli operatori delle specialità e specificità che ogni giorno si trovano e si troveranno
a contatto. Senza dimenticare le grandi carenze logistiche che in alcune realtà sono presenti da
tempo e “L’Amministrazione non è ancora in grado di sanare o riassegnare”. Non potrà e non dovrà
essere solo la distribuzione dei DPI e dei gel a mettere al riparo l’Amministrazione dai suoi obblighi
verso i lavoratori.
Questa pandemia dovrà necessariamente richiamare anche le deficienze croniche che “l’edilizia” ci
impone. Le nostre strutture in quelle province, con questa emergenza sanitaria, hanno palesato tutta
la loro inadeguatezza e vetustà.
Urgenti ci appaiono le questioni della distribuzione del personale negli uffici, dell’accoglimento del
pubblico, della residenzialità del personale alloggiato presso le strutture dell’amministrazione dove,
fino a nuove condizioni sanitarie, il “distanziamento sociale” sarà condizione fondamentale di non
facile garanzia.
Così come imprescindibili dovranno essere le pulizie degli uffici e le SANIFICAZIONI
NECESSARIE E CONTINUE E NON SOLO SPORADICHE. Come anche si dovrà ripensare
all’ordinario sistema di pulizie.
Come vediamo la “FASE 2” impone numerose riflessioni e accorgimenti necessari e non più
rimandabili.
Chiudiamo ringraziando tutte le Donne e gli Uomini della Polizia di Stato della Regione Marche,
delle altre forze di Polizia e anche gli operatori del sistema sanitario. Il personale medico e
infermieristico ha garantito ogni giorno e ogni notte tutti i servizi che sono stati richiesti, dagli
ordinari agli straordinari, svolgendo il loro servizio sempre con una professionalità impareggiabile,
aiutando i cittadini e mantenendo un ruolo fondamentale di collante tra la società civile e le
istituzioni.
Pertanto chiediamo che i Questori della Regione nelle rispettive Province diano seguito ad
urgenti incontri anche con le OS per sviluppare insieme strategie per la nuova “FASE 2”.
Un grazie a nome mio e di tutte le Segreterie Provinciali SILP CGIL UIL POLIZIA, grazie di

essercisempre con la vostra serietà e professionalità.

Ora prepariamoci per la “FASE 2”!