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Coronavirus: quale impatto sulle catene di approvvigionamento?

Domande e risposte (Q&A) con il Dott. Florian Lucker, docente di Supply Chain Management alla Cass Business School:

1)     In che modo il coronavirus sta influenzando le catene di approvvigionamento? Qual è l’impatto dellepidemia per i consumatori e i produttori?

Florian Lucker: Ci sono due effetti del coronavirus sulle catene di approvvigionamento globali. Da un lato c’è un’interruzione dell’approvvigionamento dovuta alla domanda perché all’improvviso quella di alcuni prodotti, come i disinfettanti, aumenta, soprattutto nell’industria farmaceutica. Dall’altro lato c’è un’interruzione dell’approvvigionamento dovuta al fatto che gli original equipment manufacturers (OEM) potrebbero essere a corto di componenti necessari per l’assemblaggio finale dei prodotti. Diverse aziende nel Regno Unito e all’estero hanno già emesso profit warnings a causa di interruzioni dell’approvvigionamento.

2)     Oltre all’industria automobilistica, ci sono altri settori particolarmente a rischio?

FL: Tutte le catene di approvvigionamento potrebbero essere potenzialmente colpite. Le aziende automobilistiche hanno catene di fornitura particolarmente lunghe con molte fasi del processo di produzione, quindi sono chiaramente a rischio, come abbiamo visto con Jaguar Land Rover.

3)     Come possono le aziende costruire catene di approvvigionamento resilienti per proteggersi dai rischi?

FL: Le aziende che sono consapevoli del rischio di interruzioni di approvvigionamento spesso costruiscono catene di approvvigionamento resilienti utilizzando scorte di magazzino e di emergenza. Purtroppo, molte aziende sperano ancora che tali interruzioni non si verifichino. In questi casi le aziende sono costrette a trovare soluzioni creative per il loro Business Continuity Management. Se non hanno una supply chain resiliente, perdono le vendite, quindi devono pensare fuori dagli schemi.

4)     Può darci qualche esempio di aziende che lo stanno già facendo? 

FL: Le aziende farmaceutiche sono tipicamente note per le loro catene di approvvigionamento resilienti. Poiché queste aziende spesso forniscono ai clienti farmaci salvavita, non solo hanno incentivi economici, ma devono anche soddisfare i requisiti normativi.

Giulia Gandolfi, PPOOL media – communications