UBI Banca, i dipendenti regalano 5000 giornate di ferie in cinque anni scegliendo il progetto di solidarietà “Un giorno in dono”
L’iniziativa, avviata con una fase pilota nel 2014, in un quinquennio ha interessato oltre 100 Organizzazioni Non Profit in tutta Italia. Nei cinque anni oltre 2.700 dipendenti del Gruppo hanno animato circa 5.000 giornate di impegno volontario e la banca ha destinato circa 500.000 € in erogazioni liberali alle ONP.
Milano, 19 luglio 2018 – UBI Banca si conferma partner di riferimento del Terzo Settore non solo con le proposte commerciali dedicate, ma anche con una partecipazione diretta del personale alla vita delle Organizzazioni Non Profit: 1.171 dipendenti hanno infatti aderito all’edizione 2018 di “Un giorno in dono”, un progetto di solidarietà attraverso il quale è stato offerto a tutto il personale la possibilità di impegnarsi in un’attività di volontariato sui territori di riferimento del Gruppo. UBI Banca è stata supportata dagli specialisti di Istituto Italiano della Donazione e di Fondazione Sodalitas nella fase di preparazione dei progetti con le 90 organizzazioni non profit.
Cinquemila giornate di volontariato donate in cinque anni dai dipendenti del gruppo UBI
L’iniziativa, dopo un test del 2014 limitato all’area milanese, è stata estesa all’intero territorio nazionale dal 2015 totalizzando circa 5.000 giornate di volontariato erogate nel quinquennio, corrispondenti a circa 40.000 ore di lavoro svolto presso le ONP partecipanti, oltre 100 nell’arco dei 5 anni.
Partecipando, ogni dipendente aderente ha donato un proprio giorno di ferie, trascorrendolo presso una associazione e impegnandosi in una tra le 170 attività di volontariato proposte. In funzione del numero di partecipanti la somma che il Gruppo UBI Banca riconoscerà per il 2018 alle diverse ONP è di complessivi € 117.100 (pari a 100 € per ogni giornata di volontariato erogata).
L’iniziativa Un giorno in dono si è svolta in tutta Italia coinvolgendo tutte le società del Gruppo e si è conclusa lo scorso 29 giugno. 90 organizzazioni non profit hanno accolto i dipendenti di UBI nelle loro sedi in 42 diverse città e province italiane: Alessandria, Ancona, Arezzo, Ascoli Piceno, Bari, Bergamo, Bologna, Breno, Brescia, Como, Cosenza, Crotone, Cuneo, Fermo, Firenze, Genova, Grosseto, Lecce, Livorno, Macerata, Matera, Milano, Monza, Napoli, Pavia, Perugia, Pesaro, Pescara, Piacenza, Pordenone, Potenza, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Siena, Sondrio, Torino, Treviso, Varese, Verona e Viterbo. L’organizzazione che ha accolto il maggior numero di dipendenti UBI è stata quest’anno Touring Club Italiano, con 91 partecipanti.
“La cultura della solidarietà che è così diffusa tra i nostri dipendenti ed è una caratteristica distintiva della società civile dei nostri territori” – afferma Mario Napoli, Responsabile Risorse Umane di UBI Banca – “è alla base del successo dell’iniziativa ‘Un giorno in Dono’, che prosegue ormai da qualche anno e che unisce questo tratto delle persone di UBI all’azione costante delle organizzazioni non profit, molto spesso anche nostre partner in progetti a valenza sociale, e all’azione stessa del nostro istituto. UBI Banca infatti – conclude Napoli – ha tra le sue caratteristiche la capacità di interagire in maniera creativa e innovativa anche con gli enti non profit, realtà di ormai riconosciuta rilevanza sia sociale che economica nel nostro Paese”.
Le testimonianze dei dipendenti
Per i dipendenti del Gruppo UBI l’esperienza di “Un Giorno in Dono” è sempre significativa, come sottolineato da alcune testimonianze dirette.
Gianpietro Cesana lavora presso la gestione del personale UBI a Bergamo, e ha svolto la sua giornata di volontariato a Milano, presso la pediatria dell’ospedale Buzzi, dove, vestito da clown, ha animato momenti di gioco con i giovanissimi pazienti. “Ci sono occasioni nella vita dove un evento o una parola scatenano in noi qualcosa di imprevedibile” – afferma Cesana – “Il primo spot UBI su ‘Un giorno in dono’, nel 2014, mi diede il via; scorsi velocemente le onlus presenti fino a trovare ‘Associazione Veronica Sacchi Milano’. Fare il clown in ospedale era un mio ‘sogno nel cassetto’. Edizione dopo edizione ho sempre scelta questa attività. Anche quest’anno, dopo una mattinata di training, siamo partiti per l’ospedale Buzzi, reparto pediatria. I volontari aiutano noi ‘ubini’ a superare l’impasse iniziale e la paura di non essere all’altezza. Poi tutto fila e ‘si vola’. Non siamo supereroi, proviamo a donare momenti di normalità quotidiana anche solo per una decina di minuti a genitori che da settimane vivono in ospedale accanto ai figli con le patologie più diverse, parlando ai ragazzi o tenendoli occupati con i nostri buffi abbigliamenti e i nostri sorrisi. Dalla prima volta sono passati anni e non ho mai perso un appuntamento con A.V.S.. Ho nuovi amici e ho scoperto tra i colleghi persone vere, delle quali la banca può essere fiera. Sicuramente ogni esperienza di volontariato è un mondo a sé, ognuno può farlo senza alibi o scuse dove crede e per le ragioni più disparate, ma quello che lascia in noi non ha prezzo e resta per sempre. Non vedo l’ora di poter rimettere il naso rosso che custodisco gelosamente in tasca. ‘Provateci’, dico sempre a tutti. E senza pensarci state già sorridendo”.
”Sarà perché credo sia fondamentale confrontarsi con situazioni di vita e contesti assolutamente differenti dai miei, o perché in una società così frenetica non si trova mai abbastanza tempo per fare del volontariato’ – racconta Karin Ronzoni, che lavora a Bergamo presso la struttura multichannel di UBI Sistemi e Servizi, società del Gruppo UBI – ‘Fatto sta che, sin da subito, ho colto l’occasione che la nostra azienda ha proposto a noi dipendenti: prendere parte proattivamente ad iniziative sociali. Questa volta ho scelto di partecipare ad un progetto per il quale sarebbe stato necessario anche un impegno fisico: ‘Agricoltura Sociale’ presso la Cooperativa Biplano, una Onlus che, nel territorio bergamasco, promuove l’integrazione dei cittadini più fragili e l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. E’ stata una giornata ovviamente diversa dallo standard, che ha catapultato me e i colleghi Alberto e Alice in un mondo fino a quel momento a noi sconosciuto: armati di tanta buona volontà, abbiamo lavorato la terra, raccolto pomodori, peperoncini e fagiolini; abbiamo piantato melanzane e zucchine; pulito cipolle, aglio e scalogno e preparato le casse di frutta e verdura da portare ai mercati il giorno successivo. E in tutto questo, abbiamo avuto il piacere di conoscere e collaborare con alcuni ragazzi che lavorano nelle serre tutti i giorni per riuscire a trovare il loro spazio nel mondo e riacquistare un po’ di fiducia in loro stessi. A fine giornata, dopo il doveroso giro di saluti, ce ne siamo andati stanchi, sporchi, affaticati ma molto felici. Un’esperienza che riempie il cuore e che sicuramente arricchisce l’anima”.
Nicoletta Arrigo, che lavora nella filiale di Beinette, in provincia di Cuneo, ha svolto la sua giornata di volontariato aziendale a Torino, presso la sede UNICEF, e ricorda così la sua esperienza: ”Ho scelto di partecipare a ‘Un giorno in dono’ insieme a Serena, la mia collega di filiale, trascorrendo una giornata a Torino, nella sede regionale dell’Unicef. Per entrambe è stata la prima occasione di prendere parte al progetto. Abbiamo incontrato persone disponibili, che ci hanno insegnato a realizzare le famose ‘Pigotte’: bambole di pezza create esclusivamente da volontarie di ogni età, che ne curano l’allestimento sin nei minimi particolari. Queste bambole vengono poi vendute, destinando il ricavato alle vaccinazioni dei bambini meno fortunati. A fine giornata ero felice, stavo bene perché avevo dedicato un po’ del mio tempo ad altri. Sicuramente consiglio a tutti l’esperienza, che spero di poter ripetere l’anno prossimo”.
Michele Rossi, che lavora a Brescia presso UBI Sistemi e Servizi, ha donato la sua giornata da volontario a Ospitaletto, nel bresciano. Questa la sua testimonianza: ”Partecipo all’iniziativa ‘Un Giorno in Dono’ dal 2015 e in questi quattro anni ho scelto di donare la giornata presso la Cooperativa Fraternità Impronta, Cascina Cattafame; ho deciso di aderire all’iniziativa in quanto mi piaceva l’idea di poter fare qualcosa di utile nell’ambito del volontariato, consapevole inoltre che la mia scelta avrebbe anche comportato un contributo da parte dell’Azienda a favore della Cooperativa, che gestisce servizi educativi rivolti a minori in situazione di disagio. La giornata si è svolta in due momenti: il mattino dedicato ad aiutare i ragazzi ospitati dalla Cooperativa nell’organizzazione delle attività per i bambini delle scuole dell’infanzia ed elementari con i laboratori manuali (dove possono preparare sapone, pizzette, dolcetti) e la visita alla fattoria didattica, e il pomeriggio, dedicato ad aiutare gli educatori e gli ospiti della Comunità nei lavori giornalieri della cascina: riassetto dei laboratori, taglio dell’erba, foraggiamento degli animali. Grazie all’iniziativa ho conosciuto una bella realtà ed ora partecipo anche con la mia famiglia agli eventi che vengono periodicamente proposti, come sagre, feste per bambini, o altre. Non posso che consigliare l’esperienza a tutti i colleghi del Gruppo; anche il prossimo anno io parteciperò!”.
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UBI Banca Media Relations