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Mozione: Sostegno alla mobilitazione dei precari del CNR di Ancona

Tenuto conto che:
la città di Ancona è fortemente legata all’ ISMAR (Istituto di Scienze Marine) del Consiglio
Nazionale delle Ricerche, sede fin dal 1969 dell’unico Istituto del CNR presente nella
regione Marche; l’Istituto conduce ricerche in ambito nazionale ed internazionale in diversi
settori strategici per il nostro Paese e per la nostra Regione, in particolare: biologia e
tecnologia della pesca, oceanografia, dinamica di popolazione delle specie ittiche,
valutazione di impatto antropico, reti osservative e molte altre tematiche inerenti l’ambiente
marino e le sue risorse;
il contributo scientifico dei lavoratori del suddetto Istituto, quali ricercatori, tecnologi,
tecnici e amministrativi, attraverso lo svolgimento di progetti ad alto valore scientifico,
rappresenta il motore per l’innovazione e lo sviluppo socio-economico del territorio
marchigiano;
che le politiche di alcuni Governi negli ultimi 20 anni hanno ripetutamente bloccato le
assunzioni in tutto il settore del pubblico impiego e contemporaneamente spinto gli Enti di
Ricerca verso l’attrazione di fondi esterni attraverso la progettualità, costringendo gli Istituti
ad assumere personale precario per la realizzazione dei progetti di ricerca;
che di conseguenza il sistema della ricerca in Italia si basa in gran parte sul lavoro di
personale precario che vive in una condizione instabile per periodi di tempo anche
estremamente lunghi e che in determinati casi rischiano di superare il 50% della durata della
vita lavorativa delle persone;
che il lavoro e le professionalità dei circa 4500 precari del CNR è indispensabile per portare
avanti le attività di ricerca dell’Ente, ed è quindi doveroso e necessario valorizzarlo e darne
stabilità anche per invertire una pratica di disinvestimento pubblico e rilanciare l’Italia che
ormai è tra gli ultimi posti in Europa negli investimenti per la ricerca;
che è fondamentale che anche la dirigenza degli EPR e del CNR facciano sentire la propria
voce per superare questa situazione inaccettabile sia sul piano dello sviluppo della ricerca sia
sul piano del diritto ad un lavoro garantito e correttamente retribuito, come previsto dalla
Costituzione agli artt. 1 (L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro) e 36 (il
lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro
e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa).
che le risorse economiche atte alla stabilizzazione per i precari degli EPR (circa 10.000 in
tutto) e del CNR in particolare (circa 4.500) sono insufficienti anche se è importante che la
legge di bilancio stia prevedendo che lo stanziamento di questi fondi sia vincolato ad un

cofinanziamento equivalente da parte degli Enti di Ricerca.
A fronte di tale situazione i precari del CNR hanno deciso una mobilitazione ad
oltranza, allo scopo di ottenere l’attuazione del processo di stabilizzazione del
personale precario applicando l’art. 20 comma 1, 2 della legge 75/2017 (Testo Unico
Pubblico Impiego).

Il Consiglio comunale di Ancona
Esprime la propria solidarietà e sostegno alla mobilitazione che i precari del CNR stanno
portando avanti in questi settimane condividendone le ragioni.
Ritiene che la qualità e l’eccellenza della ricerca parta dalle tutela delle garanzie
occupazionali e di un lavoro stabile, di qualità e con un pieno riconoscimento dei diritti dei
lavoratori e delle lavoratrici che vi operano.
Invita il Governo a recepire le richieste di maggiori risorse all’interno della legge di stabilità
che a breve verrà approvata in Parlamento al fine di finanziare adeguatamente un piano di
assunzioni delle migliaia di ricercatori e ricercatrici che da anni attendono.
Impegna il Presidente del Consiglio comunale a trasmettere il suddetto documento ai gruppi
parlamentari e al Presidente del Consiglio e alla Ministra dell’istruzione, dell’Università e
della Ricerca Scientifica e al Presidente del Consiglio Regionale Marche.