Forte calo in maggio delle partite Iva
(Teleborsa) – Frenano le partite IVA a maggio. Secondo gli ultimi dati sul monitoraggio delle aperture e chiusure, pubbolicati dal MEF, sono state aperte 46.503 nuove partite IVA, in calo del 2,9% in confronto al corrispondente mese dell’anno precedente. In gran parte sono sempre professionisti o PMI: la distribuzione per natura giuridica delle aperture mostra che la quota relativa alle persone fisiche è pari al 70,6% del totale, la quota delle società di capitali al 24,2% e quella relativa alle società di persone al 4,5%. Più contenuta risulta la percentuale riferita ai “non residenti” e “altre forme giuridiche”, pari allo 0,8%. Rispetto al maggio 2016 si rileva un calo di aperture più limitato per le persone fisiche (-4,9%) e più marcato (-9,9%) per le società di persone. Le società di capitali registrano invece un incremento (+5%). Le regioni del nord sono quelle più produttive. Riguardo alla ripartizione territoriale, infatti, il 41,3% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22% al Centro ed il 36,6% al Sud ed Isole. Il confronto con il corrispondente mese dell’anno scorso mostra un aumento nella provincia autonoma di Bolzano (+4,9%), in Lombardia (+3,6%) e Campania (+3,2%); le flessioni più marcate si registrano in Basilicata (-38,3%), Molise (-33,6%) e Umbria (-19,3%). La classificazione per settore produttivo evidenzia, come di consueto, che il commercio registra il maggior numero di aperture di partite IVA (20,5% del totale), seguito dalle attività professionali (13,9%) e dall’agricoltura (12,9%). Analizzando i settori principali, gli incrementi piu’ significativi si rilevano nella sanità (+14,5%), nei servizi di informazione (+9,9%) e nelle attività professionali (+8,9%), mentre i cali più rilevanti si registrano nell’agricoltura (-21,9%), nel commercio (-8,3%) e nei trasporti (-7,7%). Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con il 61,8% delle partite IVA aperte da soggetti di sesso maschile, mentre sotto il profilo dell’età si rileva che circa il 46% delle aperture è attribuibile ai giovani fino a 35 anni ed il 33% a soggetti tra 36 e 50 anni.