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CNA Terr.le Macerata: prospettive del territorio maceratese dopo il sisma

mccnapostsismaSabato scorso si è tenuta all’Hotel Grassetti di Corridonia una tavola rotonda organizzata da CNA

Macerata dal titolo “Prospettive del territorio maceratese dopo il terremoto” alla presenza di molti

artigiani, dell’assessore regionale Angelo Sciapichetti, degli onorevoli Carrescia, Manzi e Ricciatti.

Gli interventi tecnici sono stati affidati alla professoressa Eleonora Cutrini (UNIMC) che ha

evidenziato la cesura causata dal sisma nel tessuto economico locale e la necessità di ripartire al fine

di chiudere progressivamente questo spaccato, a cui è seguito poi l’intervento del prof. Massimo

Sargolini (UNICAM) che ha tracciato la distinzione tra la strategia per le aree interne, lasciata

purtroppo in secondo piano, e quella della ricostruzione, al centro dell’attenzione perché

caratterizzata dalla presenza di più fondi. Sargolini invoca il bisogno di ripartire dalle comunità: il

terremoto ha infatti generato una perdita fisica di bellezze artistiche ed una perdita di comunità che

complessivamente considerate portano ad una perdita dell’identità paesaggistica, da recuperare per

evitare una perdita sociale e di valore dei luoghi attrattivi del territorio. In un tale contesto è centrale

il ruolo delle associazioni di categoria come la CNA, da sempre attiva e vicina alle comunità.

Critico verso la Regione Marche il segretario generale della CGIL Macerata Daniel Taddei, che

l’ha definita grande assente di questa fase, pur essendo istituzione primaria del territorio che non sta

contribuendo a dare certezza.

Il direttore provinciale Inps Ludovica Lignini ha comunicato che è partita la liquidazione del

contributo una tantum di 5000 euro per la sospensione temporanea delle attività (3460 beneficiari)

e, riguardo i contributi sospesi, ha riportato i dati: 500 aziende con dipendenti e 2500 autonomi si

sono avvalsi della misura.

Si registrano anche gli interventi degli onorevoli Carrescia, riguardo l’iter del disegno di legge n.50

sulle Zone Franche Urbane, Manzi, che ha evidenziato la necessità di guardare alla ricostruzione

del tessuto produttivo economico e sociale delle terre colpite dal sisma, e Ricciati che ha

sottolineato la necessità di interventi sul de minimis per aiutare le imprese del territorio ad investire

su innovazione di processo e di prodotto per recuperare competitività sui mercati nazionale e

internazionale. Ricciatti ha anche ricordato che, per creare condizioni di sviluppo per le aree

interne, bisogna investire sul collegamento con banda larga lungo la dorsale appenninica, con

particolare riferimento alle zone colpite dal sisma.

“La situazione non è semplice – ha commentato l’Assessore Regionale Angelo Sciapichetti – ma

dobbiamo guardare al futuro con ottimismo, ripartendo anche da associazioni come la CNA che

può dare impulso all’imprenditoria, che ha bisogno di essere rilanciata e di ritornare sui territori

per creare occupazione.”

Nel dettaglio della ricostruzione fisica si è invece addentrato il responsabile regionale CNA del

settore edile Marco Bilei: ha riferito che ad oggi sono state presentate solo 100 richieste per i danni

lievi (il cui termine scade il 31 luglio) a fronte della stima generale di danni per circa 10.000 unità.

Bilei ah evidenziato la povertà del prezzario unico previsto per la regione Marche rispetto ad altri

post terremoti, ad esempio l’Emilia Romagna, ed il limite SOA di 150 mila euro troppo basso.

L’Ufficio Stampa Macerata, lì 15 giugno 2017