TUMORI CEREBRALI, L’APPELLO DEI MEDICI: SERVONO UNA RETE STRUTTURATA E ATTREZZATURE ADEGUATE
Oggi a Pesaro un convegno per creare sinergie sul territorio
Letterio Morabito, curatore scientifico dell’evento: “Bisogna organizzarsi in equipe
multidisciplinari”
Un sistema informatico regionale nel quale archiviare i referti rendendoli consultabili
all’interno delle diverse Unità operative sul territorio, una linea del Cup dedicata alla
prenotazione di visite ed esami, ma anche strumenti diagnostici di ultima generazione per
gestire al meglio il percorso di cura dei pazienti colpiti da tumore cerebrale evitando di
perdere tempo prezioso. E, soprattutto: fare rete. La necessità di migliorare ed innovare
l’offerta di diagnosi e trattamento delle neoplasie cerebrali, attraverso apparecchiature
all’avanguardia e soluzioni per ridurre al minimo i tempi di attesa all’interno di un percorso
organizzato a livello regionale, è emersa oggi, a Pesaro, nel convegno “Tumori cerebrali
nella rete ospedaliera marchigiana: dalla diagnosi al trattamento”, che ha visto
confrontarsi, nell’Auditorium di Palazzo Montani Antaldi, specialisti provenienti dalle
principali strutture ospedaliere del territorio, ma anche da fuori da regione.
“Un’iniziativa importante per condividere idee e problemi – ha detto Letterio Morabito,
direttore dell’ Unità di Neurochirurgia degli Ospedali Riuniti Marche Nord, che insieme al
direttore dell’Unità di Oncologia, Rodolfo Mattioli, ha organizzato il congresso – ed
identificare le priorità attorno alle quali costruire un nuovo modello organizzativo
marchigiano, fondato su equipe mediche di tipo multidisciplinare, Nel campo dei tumori
cerebrali è fondamentale creare sinergie tra i professionisti che operano nei vari centri
delle Marche, perché solo attraverso un maggior coordinamento sarà possibile dare
risposta ai bisogni del paziente, garantendogli un accesso diffuso sul territorio”. Il dottor
Morabito ha poi sottolineato come, in materia di neoplasie cerebrali, la Regione non abbia
mai reso noti dati sulla mobilità passiva. “Esiste da tempo – ha aggiunto –un registro
tumori, ma, ad oggi, non abbiamo idea di quanti siano i cittadini che vanno a curarsi fuori.
Avere a disposizione dei numeri è fondamentale per capire se i pazienti reputano
adeguata la nostra offerta sanitaria”.
Che nella cura dei tumori cerebrali, le Marche, con i suoi due centri di riferimento – il San
Salvatore di Pesaro e Torrette di Ancona – siano all’avanguardia non ha dubbi il professor
Riccardo Soffietti, luminare dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Città della Salute di
Torino e consulente degli Ospedali Riuniti Marche Nord. “Gli ospedali della regione – ha
osservato Soffietti, ospite del convegno – offrono i migliori trattamenti per combattere i
gliomi, ovvero le neoplasie che si sviluppano nel cervello. Ma, per fare un salto di qualità,
oltre a migliorare il coordinamento tra i professionisti serve il riconoscimento delle
prestazioni in rete da parte della Regione e quindi anche adeguati finanziamenti”.
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