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Terremoto: Cgil, un Progetto di sviluppo per ricostruzione economica e sociale

datiareeterrRoma, 1 giugno – “Ricostruire e rafforzare le infrastrutture, i sistemi educativo, universitario e

sanitario e il patrimonio artistico e paesaggistico”. Sono queste le direttrici del 'Progetto di

Sviluppo Economico e Sociale' per le aree terremotate del centro Italia e per le aree interne del

Paese, presentato quest'oggi dalla Cgil, nel corso di una conferenza stampa alla quale ha preso la

parola il segretario generale Susanna Camusso.

 

La Confederazione, al fine di garantire nelle quattro Regioni colpite dal sisma il mantenimento

delle comunità sociali e delle attività economiche, e l'attrazione di nuove realtà produttive e

nuovi insediamenti civici, ha individuato dei campi primari di intervento.

Tra le azioni di medio termine, come si legge nel Pses: “la progettazione di nuove infrastrutture

viarie e ferroviarie e nuove reti di telecomunicazione e il completamento connessioni tra le

reti in essere”.

Sul piano dell’istruzione per la Cgil è necessario “consentire il mantenimento delle attuali

istituzioni scolastiche primarie e le deroghe sugli organici”, mentre “per favorire l'iscrizione di

giovani universitari nelle Facoltà esistenti sarebbe utile aprire corsi di laurea attinenti alle

tematiche della riqualificazione dei territori e dell’innovazione”.

In merito al sistema sanitario e al welfare la Cgil propone di “ricostruire una rete di servizi di

assistenza e prevenzione diffusa sul territorio, così da non gravare sulle strutture ospedaliere”.

 

Infine, sul versante dei patrimonio culturale e paesaggistico, nel Pses si indica la necessità di

“promuovere, in collaborazione con l’Unesco, percorsi turistici in rete, e progettare l’estensione

e la riunificazione dei Parchi Naturali appenninici in modo da costituire un unico sistema

nazionale”.

 

La Cgil annuncia che “il Pses sarà una vertenza ‘multilivello’ poichè sarà materia di confronto

con le Regioni e i Comuni, con le università, le imprese, il terzo settore, con Cisl e Uil e che a

livello nazionale verrà sottoposto al Governo, al Commissario alla ricostruzione e al

Dipartimento della Protezione Civile”.