FILLEA CGIL ANCONA: 2016, APPALTI PER 115MILIONI DI EURO NELLA PROVINCIA
I dati sugli appalti in Ancona per il 2016 sono l’occasione per una riflessione a
tuttotondo su edilizia e territorio in Provincia.
Nel 2016 sono stati fatti, per importi diversi, circa 180 appalti dei quali oltre 140
concernenti attività edili.
L’importo totale dei lavori appaltati è di circa 115milioni di euro, un valore che
sembrerebbe confermare una certa dinamicità del settore in provincia. Insomma, si
lavora in diversi settori, si lavora in tanti comuni ma le aziende e i lavoratori del
posto non ne beneficiano o ne beneficiano in minima parte. Si pensi che solo il 9%
degli appalti sono svolti da imprese industriali anconetane, per un valore di circa
10milioni di euro. Se mettiamo insieme tutte le aziende delle Marche esse svolgono
solo il 45% dell’importo lavori complessivo in provincia.
Si evince che, al netto degli appalti non qualificabili come edili, il 42% del lavoro
edile provinciale viene svolto da aziende di fuori regione. Tra gli appalti edili più
corposi (oltre il milione di euro), le aziende da fuori regione stravincono,
aggiudicandosene 5 degli 8. Il dato è interpretabile in diversi modi ma sicuramente
pone un tema di competitività delle aziende “nostrane” e di lavoro per tanti del
territorio che sono ancora senza prospettive e senza futuro. Osserva Daniele
Boccetti, segretario Fillea Cgil Ancona: C’è sicuramente un tema di dimensione
d’azienda, di scarsità di investimenti e di struttura non sempre adatta alle necessità
del territorio. Ultimo, ma non in ordine di importanza, c’è anche un tema di criteri di
aggiudicazione che favorirebbe imprese di fuori.
E ancora: Se si riflette nella prospettiva della ricostruzione post sisma, diventa
lampante che il rischio vero è che i nostri lavoratori, giovani, precari e disoccupati
rimangano “fuori dai giochi” perché è evidente che questa forchetta potrebbe
ulteriormente dilatarsi in favore delle aziende “trasfertiste”. L’invito, dunque, che
si rivolge al sistema impresa, secondo Boccetti, è di compiere quel salto di qualità
affinché investimenti, accorpamenti di imprese, qualità e efficienza operativa
costituiscano la carta vincente in termini di concorrenza rispetto ad imprese che
puntano esclusivamente sul costo del lavoro e al massimo ribasso. Un sistema di
regole chiare e trasparenti, la regolarità contributiva e l’accorciamento della filiera
degli appalti mettono anche al sicuro da episodi come quelli recentemente registrati
sul nostro tratto autostradale.
Su tutti questi temi è auspicabile un confronto e un dibattito aperto che coinvolga
istituzioni e soggetti interessati.
Ancona, 31 marzo 2017