La Marcozzi interroga sull’Ete morto
Non basta un semplice monitoraggio per un fiume, l'Ete Morto, che pende come una spada di
Damocle sulla testa della cittadinanza. Nelle scorse settimane, nell'affrontare il tema dell'emergenza
neve, ho chiesto alle istituzioni locali e regionali di guardare anche oltre, pensando ai problemi che
quella neve avrebbe creato ai nostri fiumi e torrenti. Ed eccoci arrivati al dunque con un Ete Morto
che, tra le piogge di questi giorni e lo scioglimento della neve, è a serio rischio esondazione mentre
le istituzioni si limitano a dichiarare che stanno monitorando la situazione. Non basta. Siamo
purtroppo costretti a prendere atto del fatto che, nonostante i lavori eseguiti in questi anni, la
situazione è ancora grave. Gli argini si stanno sgretolando, nel letto del fiume finiscono anche alberi
che, invece, dovrebbero essere il più naturale dei freni agli smottamenti. Quel fiume, che
statisticamente ha una portata d'acqua contenuta, con le piene diventa una bomba a orologeria. Non
bastano le comunicazioni inter-istituzionali. Serve agire, con tempestività e efficienza. L'Ete Morto
purtroppo ha nella sua storia anche vicende tragiche che nessuno di noi deve dimenticare. Non
possiamo correre il rischio che si ripetano. Per questo motivo ho chiesto all'Amministrazione
regionale, con interrogazione, degli investimenti che garantiscano nell'immediato la soluzione del
problema. Ho anche sollecitato la Regione affinchè si intervenga subito sull'Ete Morto. La sicurezza
dei cittadini non può aspettare.
Il Consigliere Capogruppo FI
Jessica Marcozzi