Stagione di prosa: David Riondino porta il “Corsaro nero” in teatro
Secondo appuntamento della stagione di prosa al teatro comunale definita
dall’Assessorato alla Cultura. Dopo l’esordio di sabato 10 dicembre con Paolo
Rossi ne “L’improvvisatore”, sabato 14 gennaio salirà sul palcoscenico un altro
“pezzo da novanta”: David Riondino con il suo “Corsaro nero”.
Propone un personaggio mitizzato dalle fantastiche scorribande mentali della
nostra infanzia, abile nel dividersi fra navigazioni, duelli, fughe rocambolesche
e amori fiammeggianti tra filibustieri, diventa l'emblema dell'avventuriero senza
sosta. Nulla ferma l'audacia del Corsaro; così come gli eventi vorticosi nel loro
incessante sviluppo non possono mai placare la sua intima e solitaria
malinconia. Riondino interpreta un avventuroso connubio tra letteratura
popolare e musica, alla riscoperta dell'epica romanzesca, capace ancora di
creare immagini ed emozioni. Lo spettacolo si presenta semplice e, al tempo
stesso emozionante. La narrazione del capolavoro salgariano è a due voci, un
botta e risposta senza ruoli definiti, la musica e le tavole di Manara faranno il
resto. Per l’assessore Renato Bisonni si tratta di “altro grande appuntamento
con un’altra significativa figura del panorama nazionale”.
“Probabilmente Salgari pensava a Wagner mentre scriveva – spiega Riondino –
aveva in mente il suo furore, la sua stessa passione”.
I biglietti per la serata sono in prevendita nel circuito Vivaticket al prezzo di 20
euro (intero), 15 (ridotto under 25, over 65, soci Fai, Italia Nostra). Per info e
prenotazioni: Proscenio Teatro: 392 3429126, mail: organizzazione@
proscenioteatro.it.
Note sull’artista
Toscano, classe 1952, ha lavorato dieci anni a Firenze alla Biblioteca
Nazionale. Artisticamente nasce con la generazione dei cantautori degli anni
Settanta: pubblica dischi e compone canzoni in quegli anni abbastanza
conosciute come “ La canzone dei piedi ” e “Ci ho un rapporto ”. Giovanissimo
(1975) debutta al teatro Zelig di Milano e comincia un percorso professionale
che lo porta ad esplorare quasi tutte le forme di comunicazione. Nella musica
comincia con un’opera prima passata quasi inosservata alla fine degli anni
Settanta, un album serioso come “Boulevard”, quel “Tango dei miracoli” ormai
introvabile, uscito solo in edicola con illustrazioni di Milo Manara, e poi
“Racconti picareschi” (1989), “Non svegliate l’amore” (1991), “Temporale”
(1994), “Quando vengono le ballerine” (1995). Partecipa a Sanremo in coppia
con Sabina Guzzanti con la canzone “Troppo sole” (1995).Collabora come
verseggiatore satirico a riviste ormai storiche come “Tango”, “Il male”,
“Cuore”, nonché a “Comix” e “Manifesto”. Nel cinema dopo “Kamikazen”
(1987) con Paolo Rossi, è la volta di “Cavalli si nasce” (1989), esordio
cinematografico del disegnatore Sergio Staino; La sua prima regia del 1997 è
“Cuba Libre” (1997), realizzato in collaborazione con la scuola di
cinematografia dell’Avana.
Singolare anche la sua attività in televisione dove partecipa ad alcune delle
trasmissioni televisive tra le più interessanti e innovative della recente storia
della televisione come Lupo solitario, Fuori orario, Aperto per ferie, L’araba
fenice, fino al personaggio che più gli dà popolarità presso il pubblico del
piccolo schermo, quel Joao Mesquinho, cantautore brasiliano inventato per il
“Maurizio Costa nzo Show”; nel 2000 e 2001 partecipa al cast della
trasmissione di Fabio Fazio “Quelli che il Calcio”. Nel 2002 partecipa alla
trasmissione “Velisti per caso”, navigando per un mese con Patrizio Roversi
nella barca Adriatica. Nel 2003 partecipa alla fortunata trasmissione di Rai 2
“Bulldozer ”, condotta da Dario Vergassola e Federica Panicucci. Nel 2005
“Una poltrona per due” per La 7.
Sfuggito grazie alla sua poliedricità ai più comuni cliché artistici, definisce
l’intellettuale “una persona fisica, che comunica, che partecipa, che sa
trasformare la sua esperienza in qualcosa che serva anche agli altri, che non
trasforma il sapere in potere, che ha un’idea sentimentale del comunicare” ed è
alla ricerca di un nuovo linguaggio, “la perfetta commistione tra musica,
scrittura e disegno”.
9 gennaio 2017