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“RADICI DA RICOSTRUIRE”: INIZIATIVA FILLEA CGIL OGGI A MUCCIA

mucciaradici“Radici..da ricostruire”: è il titolo dell’iniziativa, promossa

Fillea Cgil Marche, in programma oggi, giovedì 22 dicembre a

Muccia (Mc), a partire dalle ore 9, presso la tensostruttura-

mensa.

Oggetto dell’incontro: la ricostruzione post sisma. I lavori

sono stati aperti dalla relazione di Massimo De Luca, segretario

Fillea Cgil Macerata, per il punto della situazione, quindi, la

tavola rotonda con vari partecipanti tra cui l’onorevole Lara

Ricciatti, i sindaci del “cratere” e l’Unicam.

Le conclusioni sono di Graziano Gorla, segretario Fillea Cgil

nazionale.

LE PROPOSTE DELLA FILLEA CGIL (la categoria che segue

l’edilizia) – Le proposte della Fillea Cgil Marche sono,

anzitutto, quella di considerare la ricostruzione non comune per

comune ma un cantiere unico che abbracci le quattro regioni e

province colpite dal sisma. Un progetto che va basato su quattro

pilastri: regolarità contributiva, legalità, salute e sicurezza.

Il tutto salvaguardato dall’applicazione del contratto nazionale

di lavoro.

Per quanto riguarda la regolarità contributiva, si parte dal

Durc e cioè il documento unico di regolarità contributiva che,

purtroppo, negli ultimi anni, è stato modificato dalle leggi

nazionali; bisognerebbe tornare al Durc non on line perché così

si permetterebbe alla Casse edili, all’Inps e all’Inail di

controllare i cantieri aperti e legare il Durc anche alla

congruità ovvero sapere che in quel cantiere, lavora un certo

numero di dipendenti rispetto a quanto c’è da costruire. Tra

l’altro, in Umbria, il Durc per congruità già esiste ed è già

stato applicato in occasione della ricostruzione di altri

terremoti.

Sul fronte della legalità e trasparenza, quanto previsto nel

decreto legge approvato, sarebbe da integrare con ulteriori

protocolli da realizzare sul territorio con una particolare

attenzione al tema del subappalto.

Sul fronte di salute e sicurezza, occorre puntare su una

ricostruzione che non faccia vittime.

RICOSTRUZIONE – Occorre ricostruire subito. Gran parte della

popolazione è stata sfollata lungo la costa: se non si arriva a

fabbricare le casette di legno entro l’estate, il ritorno delle

popolazione nelle proprie terre si fa sempre più difficile. Ma

c’è anche un altro fattore da evidenziare: chi riesce ad

edificare per conto proprio queste casette, spesso si scontra

con le leggi vigenti sulla legge urbanistica e dopo 90 giorni

potrebbe anche profilarsi l’ipotesi di abuso edilizio. Già ci

sono molte situazioni segnalate e, non a caso, la Regione ha

mandato una lettera a tutti i sindaci del “cratere” dove ricorda

che bisogna far rispettare le leggi dell’urbanistica.