Da Infolampo: Referendum CGIL – Europa
Referendum Cgil. Ivan Pedretti, Spi Cgil: “Soluzione
legislativa o al voto”. Cosa prevedono i quesiti
Il Segretario generale dello Spi Cgil su Facebook: “C’è un solo modo per evitare che i tre
referendum della Cgil sul Jobs Act, voucher e appalti diventino quella bomba ad orologeria che
oggi tanto preoccupa parte della politica. Si intervenga a livello legislativo e si correggano gli
errori di quelle misure. Mi auguro che prevalga il buon senso e che la politica per una volta dia
dimostrazione di saper ascoltare i bisogni del paese. Sarebbe un bene per tutti. Diversamente
bisognerà andare al voto su quei quesiti dando così la possibilità ai cittadini di esprimersi”.
Lo ha scritto il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti su Facebook intervenendo sulla
possibilità di arrivare in primavera ad un voto sui referendum
proposti dalla Cgil e per cui nei mesi scorsi sono state
raccolte oltre 3 milioni di firme in tutta Italia.
Il prossimo 11 gennaio infatti la Consulta dovrà esprimersi
sull’ammissibilità dei quesiti. Qualora dovesse dare un
responso positivo il governo, come previsto dalla legge,
avrebbe tempo 60 giorni per indicare la data del
referendum.Ma che cosa prevedono nello specifico i tre
quesiti? Lo spieghiamo in breve e in modo semplice:Con il
primo quesito si richiede l’abolizione dei voucher, un tempo
individuati quali strumento di regolarizzazione delle piccole
mansioni pagate in nero ma ormai usati in maniera flessibile
ed illegittima.Il secondo quesito affronta invece il tema dei licenziamenti, così come sono stati
normati dal Jobs Act. Si richiede quindi il reintegro del lavoratore oggetto di licenziamento
disciplinare giudicato illegittimo, estendendo questo meccanismo anche per le aziende che hanno
fino a 5 dipendenti (e non più 15 come era prima).
Infine il terzo quesito sugli appalti. In questo caso si richiede l’abrogazione delle norme che
limitano la responsabilità solidale degli appalti, assicurando così la tutela dell’occupazione dei
lavoratori nei casi di cambio d’appalto, contrastando pratiche di concorrenza sleale tra le aziende
e rendendo il sistema di responsabilità solidale omogeneo e applicabile in favore di tutti i
lavoratori a prescindere dal loro rapporto di lavoro.
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prevedono-i-quesiti.html#more-7580
Le pensioni saranno
pagate il 3 gennaio
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Il Senato delle regioni d’Europa, ovvero come restituire
potere ai cittadini
Per rilanciare un’Unione bloccata, sostituiamo le istituzioni che rappresentano gli stati membri con
un’assemblea più radicata sul territorio e complementare al Parlamento europeo, scrive l’autore della
“Primavera degli europei”.
di François Dupont for VoxEurop
C’è una ragione tecnica che spiega l’irresponsabilità della macchina Ue, per la quale qualsiasi crisi risulta
ingestibile. Ogni creazione dell’uomo è migliorabile, a condizione di vedere dove sia il problema e di
volerlo risolvere.
Cos’è che non funziona nella macchina Ue?
La Corte europea dei diritti dell’uomo, la Corte di giustizia dell’Ue, la Banca centrale europea (Bce), la
Banca europea degli investimenti (Bei) e il Parlamento europeo possono funzionare se il Consiglio
europeo, il Consiglio dell’Unione europea, l’Eurogruppo e la Commissione europea, i reali decisori
dell’Ue, non funzionano? Questi quattro organi decisionali formattano la gabbia di ferro del popolo
europeo.
Con una macchina che invece sia in grado di fare insieme del bene per tutti cambia ogni cosa su questo
continente, sia funzionalmente sia politicamente.
Il Senato delle Regioni: una soluzione semplice a numerosi difetti
Se il Senato delle regioni europeo sostituisce i tre primi organi difettosi e co-decide col Parlamento, e se
dopo le elezioni europee si forma il governo dell’Unione, quest’ultima diventa gestibile. Un legislatore
che possiede l’iniziativa delle leggi gira rapidamente il rubinetto della Bce nel senso giusto.
L’enorme quantità di trattati internazionali ha contribuito a strutturare una confederazione masochista,
all’interno della quale si aiutano esclusivamente le multinazionali che hanno l’80% delle loro masse
salariali in Malesia, in Cina, alle Isole Vergini e a Singapore.
I nostri stati hanno reso l’Ue un club privato di incoscienti. Creare al suo posto uno stato responsabile è
una necessità urgente, e soltanto un regime parlamentare, invece che uno presidenziale, può
rappresentarci con realismo. La separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario deve esistere in
Europa. A quel punto, la Carta dei diritti fondamentali potrà applicarsi dappertutto.
Le teorie economiche della moneta neutra, la legge dell’offerta, l’autoregolazione dei mercati
globalizzati, la concorrenza salariale e quella fiscale e le divergenze nello sviluppo ci distruggono. La Bce
sta attaccando flebo a un ferito grave che perde sangue.
In uno stato di diritto, riunire le competenze di bilancio, fiscali e monetarie è una necessità funzionale e
politica. Non si regola nulla con uno strumento di potere pensato per non regolare nulla.
I partiti di destra locale adorano la concorrenza. I partiti di sinistra non sono stati capaci di unirsi in
maniera solidale in partiti dei cittadini europei, e affondano dunque nel liberalismo economico. I discorsi
xenofobi si approfittano degli insuccessi dell’Ue, ma non reggono il dibattito sulla sua riforma.
La fiducia della società civile cittadina nei suoi poteri dipende dal rispetto di un vero contratto sociale
esplicito, redatto fra cittadino e poteri europei.
Nel 2016, Yanis Varoufakis ha creato DiEM25, Democracy in Europe Movement, per unire tutti i
cittadini europei che vogliono costruire qualcosa di diverso a Bruxelles. Se lo Stato federale avesse al suo
interno il Senato delle Regioni, chi servirebbe per primo? I lobbisti o le collettività locali e le loro esangui
Pmi?
Come è possibile far funzionare Parlamento e Senato europei?
Per gli europei e la Nato si prevede un periodo di forti incertezze, causato dalla navigazione a vista di
Donald Trump alla guida degli Usa, e dirigere in modo intelligente l’Ue nel mondo diventa impossibile.
Un grande stato, se trova un equilibrio nelle relazioni con gli stati terzi, non ha alcun problema di finanza
pubblica, e bandire gli speculatori che vogliono approfittarsi delle sue debolezze passeggere è la sanzione
che ha il potere di infliggere.
Il federalismo tedesco funziona bene: le elezioni legislative traducono ciò che pensano gli elettori
tedeschi e portano alla formazione di un governo federale, pur impedendo le manovre partigiane per
ribaltarlo. In Francia, le istituzioni della Quinta Repubblica istituiscono un regime presidenziale
Translated by Andrea Torsello
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come-restituire-potere-ai-cittadini