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“Voto SI, turandomi il naso”

Cina: Prodi, con Europa lungo fidanzamento ma senza matrimonioIl primo fu Montanelli, disse “voto la DC turandomi il naso”, ieri con il copyright di Indro ci ha riprovato Romano Prodi. Dopo essere stato a lungo corteggiato e stimolato a prendere posizione, il professore a cui non fa difetto la smania di esternare, seppure su temi internazionali, ha vuotato il sacco, dichiarando la sua “preferenza” condizionata pe ril si, ma turandosi il naso. Visti i rilievi e i commenti a caldo del professore sulla riforma, “limitata”, “lacunosa” ed oltre, più le valutazioni personali sul premier, per nulla lusinghiere, ci è parso un pronunciamento in grado di rafforzare le ragioni del no. Di questo avviso anche alcuni autorevoli giornalisti e commentatori, i quali hanno valutato l’uscita di prodi non proprio provvidenziale per il si, visto l’accompagnamento di giudizi severi sulla riforma proposta e gli aggettivi di “divisivo” ed “elitario” affibbiati al premier. L’esternazione di Prodi certifica, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la scarsa capacità dell’esecutivo a produrre bozze di norme valide, congrue, condivisibili, scarsamente attaccabili. Da un po’ di tempo, lo è stato per la riforma delle ferie dei giudici, fino alla legge Madia è tutto un fiorire di ricorsi, intoppi, norme scritte con i piedi o peggio, che mettono nel ridicolo il governo e gran parte dei suoi poco autorevoli membri. La grande riforma della Pubblica Amministrazione e la semplificazione della burocrazia è fallita miseramente e pare facile previsione dedurre che la riforma del titolo 5° finirà anch’essa su un binario morto.

ARES