Confabitare a cura di Renzo PaccapeloUltimissime Notizie

Confabitare e le ragioni di un NO

referendum-costituzioneMancano pochi giorni al referendum sulla riforma costituzionale e

per questo Confabitare l’associazione nazionale maggiormente

rappresentativa della proprietà immobiliare, ha deciso di

esprimere la propria opinione con la chiarezza di sempre, senza

alcuna ipocrisia. Confabitare, lo diciamo subito, si schiera sul

fronte del no. Un no, il nostro, che nasce dalla convinzione che la

riforma targata Renzi _ Boschi , sia un pastrocchio, una legge

disorganica e sbagliata, quindi da bocciare nel merito, al di là di

valutazioni e calcoli politici che ci interessano poco o nulla.

La disputa sulla riforma costituzionale, ha già assunto, e ancora

più assumerà con l’approssimarsi del voto, toni aspri e polemiche

roventi tra gli opposti fronti. Tutto questo non ci piace: siamo

convintamente per il no, ma non ci iscriviamo al partito di chi grida

allo”scempio della costituzione” o alla “democrazia in pericolo”.

No, qui non c’è nessun attacco alla democrazia né alla Carta del

1948, c’è semplicemente una legge pasticciata, ambigua, e

profondamente sbagliata, che quindi va rigettata, e respinta al

mittente.

Ma veniamo al merito. La riforma “epocale” su cui ha scommesso

il premier Renzi è in realtà ben poca cosa. Il nucleo centrale

riguarda il Senato, che non sparisce come qualcuno vorrebbe

farci credere, ma si trasforma in un organo non più eletto dai

cittadini e dimezzato nelle funzioni. Alberto Zanni, presidente

nazionale di Confabitare ha definito la riforma del Senato

“pasticciata e confusa”. Un pastrocchio, per cominciare, appare la

composizione della nuova assemblea di 100 senatori: 74

vengono designati dai consigli regionali, ma non si sa bene con

quali criteri; 21 sono rappresentanti dei Comuni, e anche qui non

è

chiaro chi li sceglierà. Infine ci sono 5 senatori nominati dal

Presidente della Repubblica: una vera assurdità. Se infatti la

nuova assemblea di Palazzo Madama vuole essere una sorta di

Camera delle Regioni o delle Autonomie, non si capisce il motivo

per cui il Capo dello Stato debba nominare dei Senatori.

Quanto alle competenze, la legge di riforma appare quantomeno

confusa: non è chiaro quali leggi siano di esclusiva competenza

della Camera, non è chiaro quando il Senato potrà richiamare

alcune leggi, e non è chiaro neppure quali saranno i confini di

competenza quando qualcuno solleverà dubbi di legittimità. Al

riguardo pare che la Corte costituzionale sia già sul chi va là

paventando una serie infinita di ricorsi.

E veniamo alla tanto sbandierata riduzione dei costi della politica,

tema assai caro al nostro premier. Obiezione facile facile: se si

voleva risparmiare davvero non era meglio diminuire

drasticamente il numero dei deputati e abolire tout court il

Senato?Attendiamo risposta. Crediamo di avere spiegato

esaurientemente le ragioni del nostro no.

Ufficio stampa

Confabitare