Ospedale di San Benedetto Tronto
Lo scorso mese di giugno ho presentato un’interrogazione consiliare per chiedere quali
fossero le iniziative che l’amministrazione regionale ha inteso adottare per migliorare i
servizi dell’ospedale di San Benedetto del Tronto, una struttura da troppo tempo in
difficoltà. Ieri la risposta in Consiglio regionale. E cosa scopro? Che tutto è restato
invariato. Quindi torno a chiedere con forza la giusta dignità per una struttura sanitaria così
importante.
Stando a quanto riferitomi in Aula, in risposta alla mia interrogazione, per quanto riguarda
l’utilizzo dei posti letto, dove venivano indicati inutilizzati n. 57 posti, la situazione è
rimasta inalterata. Quindi carenza di posti letto in area chirurgica, ortopedica, geriatrica e
lungo degenza riabilitativa post-acuzie. Pertanto con l’arrivo della stagione invernale con
l’acuirsi delle patologie collegate ad essa, senza i posti letto disponibili, aumentano i disagi,
e di conseguenza i carichi di lavoro per l’ospedale Madonna del Soccorso.
Per i problemi radiologici, come di frequente è stato riportato dalla stampa, numerosi sono i
disagi dei pazienti trasferiti ad AP o a casa di cura Villa Anna per le indispensabili indagini,
permangono le stesse problematiche nei servizi di radiologia ovvero una sola risonanza
magnetica sia per AP che per S.Benedetto Tr..
Solo di recente è stata messa una RMN a S. Benedetto non ancora funzionante e con lavori
in corso. Stessa identica situazione per la TAC al Pronto soccorso di SBT. Se poi ad oggi
aggiungiamo che l’unica RMN disponibile, da domenica mattina è di nuovo guasta.
Per quanto riguarda i problemi ostetrico ginecologico ad oggi la situazione risulta invariata
come riportato nell’interrogazione, ossia se ci sono problemi, anche semplici, i bambini
vengono trasportati ad AP (ultimamente anche a Fermo), con grave disagio e disappunto dei
genitori, e per condizioni più gravi anche ad Ancona. Questo nonostante SBT sia la città con
il più alto tasso di nascita dell’area vasta 5.
Per non parlare della promessa di un turno di osservazione in pediatria nelle 24 ore per
permettere di dare assistenza alle partorienti entro la 34esima settimana. Proprio per questa
motivazione non è stata rispettata la promessa di 5 infermieri dal 1 di ottobre, come le altre
promesse andate a vuoto.
In generale per problemi rilevanti al cuore, al torace, vascolari, vie biliari, pancreas,
l’ospedale di SBT nonostante la sua posizione strategica sulla costa, il territorio attraversato
dalla strada statale 16, dall’autostrada e dalla linea ferroviaria e con una indiscutibile
valenza turistica ricettiva, viene continuamente depauperata nell’attività e nelle prestazione
che vengono puntualmente trasferite in AP (otorino, oculistica etc.).
Quindi si continua a chiedere con forza la pari dignità tra i due ospedali con investimenti in
particolare, sulla radiologia interventistica (angiografi, tac, ecografi e RSM di ultima
generazione che permettono tecniche meno invasive rispetto alle metodiche tradizionali).
Per i problemi legati alle patologie ostruttive ed emorragiche l’angiografo che studia grossi
vasi cerebrali, risulta indispensabile per i pazienti della Stroke Unit in grado di fare la
differenza nella tempestività della diagnosi e del trattamento al fine di limitare al minimo i
danni irreversibili, e della sopravvivenza degli stessi.
Alla chirurgia generale va associata e sviluppata la chirurgia vascolare con particolare
riguardo alle urgenze sulla aorta toracica ed addominale e sulle arterie e vene degli arti
inferiori.
Inoltre non è possibile non sviluppare un moderno servizio di endoscopia digestiva che
permette di fare diagnosi, per curare tutte le patologie gastroentereologiche senza utilizzare
interventi invasivi come l’intervento chirurgico standard, così come imposto dalle linee
guide internazionali.
Si ribadisce, inoltre, che per quanto riguarda le figure tecniche ed amministrative, continua
la situazione di graduale depauperamento e smembramento delle risorse umane, in
particolare nello stabilimento del Presidio Ospedaliero di S.Benedetto Tr., con ricadute e
disagio verso i servizi ai cittadini, sia per gli uffici centrali che in particolare i front-office.
Per non parlare dei soliti problemi legati alle liste di attesa, con tempi ancora lunghi
malgrado le classi di priorità, disattendendo quello che era stato annunciato qualche mese
fa, ovvero che si erano ridotti i tempi di attesa, e quindi con l’inevitabile ricorso alle
prestazioni attraverso il Pronto Soccorso o nel privato.
23/11/2016
Il Capogruppo FI
CONSIGLIO REGIONALE DELLE MARCHE
Jessica Marcozzi