A Jesi le selezioni dei figuranti per l’opera “Adelson e Salvini” di Bellini
Martedì 25 ottobre alle ore 15 presso il Teatro Moriconi di Jesi, la Fondazione Pergolesi Spontini terrà la selezione dei figuranti per l’opera “Adelson e Salvini” di Vincenzo Bellini, titolo inaugurale della 49esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi nell’ambito della Stagione Lirica unica “Opera Ancona Jesi”.
Si cerca un gruppo di quattro uomini dal fisico prestante, e che abbiamo una certa abitudine al palcoscenico. Il loro ruolo nell’opera sarà quello di Servi di scena, ed entreranno nel gioco della regia e della scenografia. La disponibilità richiesta è da fine ottobre, per le prove e quindi per le tre recite, fino al 13 novembre.
Il dramma per musica in tre atti “Adelson e Salvini”, prima opera di Bellini, andrà in scena in un’anteprima riservata ai giovani mercoledì 9 novembre alle ore 16, e per il pubblico venerdì 11 novembre alle ore 20,30 e domenica 13 novembre alle ore 16. Il nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Teatro Massimo “V. Bellini” di Catania è diretto dallo spagnolo José Miguel Perez Sierra, la regia è di Roberto Recchia, le scene di Benito Leonori, i costumi di Catherine Buyse Dian. Protagonista nel ruolo dell’orfana Nelly è Cecilia Molinari, Fanny è Sara Rocchi, Madama Rivers è Giovanna Lanza, Mert Sungu canta Salvini, Rodion Pogossov è Lord Adelson, Baurzhan Anderzhanov è Struley, Bonifacio è Clemente Antonio Daliotti e Geronio è Enrico Marchesini. L’Orchestra è la Sinfonica “G. Rossini”, il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” è diretto da Carlo Morganti.
L’opera è offerta nella versione originale, quella effettivamente eseguita a Napoli nel Carnevale 1825 e scritta dal giovanissimo compositore al termine dei suoi studi di conservatorio, con i dialoghi parlati ed il ruolo del basso buffo cantato in napoletano. L’edizione critica proposta, a cura di Casa Ricordi, rappresenta nella maniera più completa possibile lo stato attuale delle conoscenze intorno all’opera, dopo il rinvenimento nel 2001 di fonti precedentemente sconosciute, emerse nel Fondo Mascarello della Biblioteca del Conservatorio di Milano, che hanno consentito di ridisegnare radicalmente ciò che si credeva di sapere su Adelson e Salvini.
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