ASSUNZIONI E CESSAZIONI: periodo “gennaio-luglio” 2016
LAVORATORI MARCHIGIANI SEMPRE PIU’ PRECARI: UN RECORD NELLA REGIONE
Nei primi sette mesi del 2016 nelle Marche crollano, più che altrove, le assunzioni a tempo
indeterminato: le aziende marchigiane hanno assunto 79mila persone, il 10,7% in meno rispetto allo
stesso periodo 2015. Un record vero e proprio per i lavoratori marchigiani, sempre più precari.
La maggior parte dei neo assunti ha un contratto a termine (76,8%), il 17% è stato assunto con un contratto
a tempo indeterminato e solo il 6,2% come apprendista.
Le trasformazioni di contratti di apprendistato in contratti a tempo indeterminato sono state 1.888 con un
incremento del 4% rispetto al 2015. Le trasformazioni dei tempi determinati in contratti stabili ammontano
a 4.748, il 40% in meno rispetto ai primi sette mesi del 2015.
Le cessazioni di lavoro sono state 62mila con la creazione di un saldo positivo “assunzioni – cessazioni”
(pari a 17mila posti di lavoro) ma solo in termini complessivi: il saldo tra assunzioni e cessazioni per i
contratti a tempo indeterminato continua ad essere negativo (-6.661).
Rispetto ai valori medi osservati per il centro Italia e per il Paese nella sua totalità, la situazione delle
Marche è peculiare. Osserva, infatti, Novella Lodolini, responsabile regionale Ires Cgil: Le assunzioni a
tempo indeterminato si riducono ovunque ma nelle Marche la contrazione è più marcata rispetto alla
media italiana (-42,5% contro -33,7%). Non solo. Secondo Lodolini, le assunzioni a tempo indeterminato
nelle Marche costituiscono una percentuale più bassa delle assunzioni totali rispetto all’incidenza rilevata
nel centro Italia e in totale nel Paese (17,3% contro 22,9% e 24,63%). Infine, le assunzioni a tempo
determinato nelle Marche sono il 76,8% del totale delle assunzioni contro il 72,3% del Centro Italia ed il
71% come media nazionale. Insomma, cresce ancora la precarietà.