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“La Regione faccia chiarezza sulla sua posizione in merito al prelievo di acqua dalla sorgente Capotenna. Non sono ammissibili disagi per la popolazione”

capotenna“Non consentirò che la popolazione rischi un nuovo disservizio. Soprattutto se legato a un bene

essenziale come l’acqua. In questi giorni sono stata informata di un rinnovo, ancora non pervenuto,

da parte della Regione, della concessione col consorzio idrico Tennacola. E, soprattutto, del rischio

di riduzione dell’acqua prelevabile dalla sorgente Capotenna. Punti interrogativi che stanno

mettendo in allarme i vertici del consorzio idrico, amministrazioni locali e, di riflesso, la collettività.

Fermo il principio inviolabile secondo cui l’acqua è un bene preziosissimo e va assolutamente

utilizzato con parsimonia e oculatezza, non posso non farmi carico delle perplessità della

collettività. Per questo motivo ho chiesto spiegazioni all’Amministrazione regionale con

un’interrogazione consiliare. La concessione in base alla quale il consorzio idrico Tennacola spa

preleva acqua dalla sorgente Capotenna (località Montefortino) è, infatti, scaduta da tempo. I

Comuni aderenti al consorzio idrico Tennacola hanno espresso preoccupazione per il mancato

rinnovo e per eventuali riduzioni del quantitativo di acqua potabile (oggi pari a 190 litri/secondo) da

autorizzare. Un mancato rinnovo della concessione o eventuali modifiche al ribasso dei termini

della concessione e, nello specifico, delle quantità di acqua per l’approvvigionamento idrico presso

la sorgente Capotenna potrebbero, infatti, arrecare disagi alla popolazione interessata (27 Comuni di

cui 16 nel Fermano e 11 nel Maceratese per una popolazione complessiva pari a 120.000 abitanti).

Non possiamo sottovalutare il fatto che i vertici del consorzio idrico Tennacola spa sostengono che

dal 1981 la Tennacola spa preleva acqua potabile dalla sorgente di Capotenna senza aver mai

riscontrato problemi di natura geologica, idraulica o ambientale. L’attingimento dell’acqua potabile

dalla captazione di Capotenna è fondamentale per il sistema idrico dell’Ato 4 e, a fronte di eventuali

riduzioni dell’acqua captabile, potrebbero rendersi necessarie captazioni di subalveo tra le vallate

del Chienti e del Tenna con presumibili minore qualità dell’acqua e maggiori costi. Per questo

voglio sapere quali sono i dubbi della Regione e se l’amministrazione, in caso di mancato rinnovo

della concessione o di riduzione dell’acqua captabile dalla sorgente Capotenna, intenda

intraprendere iniziative, e se sì quali, per sopperire a eventuali disagi alla popolazione residente.

12-8- 2016

Il Consigliere Capogruppo FI

Jessica Marcozzi